mercoledì 17 aprile 2013
mercoledì 10 aprile 2013
Vuoti a perdere
Si avvicina una corsa importante, forse la più importante,
quella che, più di tutte le altre, ti ha spinto ad affrontare la competizione.
Hai già una buona macchina, certo non è una Ferrari, ma con
la messa a punto giusta e un pilota capace, hai buone possibilità di affrontare
gli avversari, soprattutto quello da battere, il pluricampione che sembrerebbe
alla guida della macchina perfetta.
Un pilota importante, uno di quelli con esperienza, si offre
di darti una mano. Già al solo ventilare della notizia, le quotazioni del tuo
avversario cominciano ad oscillare. Con lui potresti competere, rischiare di
vincere o almeno mettere in difficoltà tutti gli altri.
Basta solo un sì, accettare la proposta ed accogliere questa
disponibilità e finalmente il tuo impegno, la tua costanza e la tua presenza in
questo mondo avranno un senso.
Ma accade l’inaspettato, quello che nessuno sano di mente
potrebbe mai augurarsi, ciò che sconvolge anche chi ti è accanto. È il momento
della scelta, “vado a piedi che, anche se non arrivo lontano, almeno arrivo
sano e non mi stanco troppo”.
E così, con una simile vocazione alla sconfitta, anche le
cinquecento cominciano ad aspirare ad ottenere un piazzamento migliore del tuo.
Agli altri rimane solo il dubbio: perché, davvero, hai
scelto di competere?
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