lunedì 30 novembre 2015

Atto di indirizzo - Cimitero Monumentale (dal Consiglio Comunale del 30 novembre 2015)

Al Sindaco
del Comune di
Palazzolo Acreide
e P. C. Alla Giunta Municipale
del Comune di
Palazzolo Acreide
Oggetto: Atto di indirizzo – Cimitero Monumentale
Per il buon esito della presente richiesta, i consiglieri comunali, firmatari del presente atto di indirizzo, confidano sulla sensibilità ed oculatezza amministrativa del Sindaco e di tutti i componenti della Giunta.
Appreso che giorno 1 dicembre p.v. scadrà l’Avviso di asta pubblica per mettere in vendita due antiche cappelle gentilizie del cimitero monumentale, rientrate nella disponibilità dell’Ente;
Ritenendo condivisibile la necessità di una salvaguardia del cimitero monumentale nell’intero corpo, compresa la parte relativamente nuova, e di recupero totale di quella parte che ha particolare valenza storico/monumentale, in cui sono inserite tantissime cappelle gentilizie, mausolei, cappelle borghesi, piccoli monumenti e sepolture semplici, ma di rilievo;
Chiedono, una volta concluse le procedure dell’asta ed alienato il patrimonio in questione, che i fondi, realizzati con la vendita, siano destinati, in maniera totalmente esclusiva, ad usi interni al cimitero, iniziando dalla sistemazione dei tanti viali ancora in sterrato fangoso, particolarmente scivolosi e coperti da erba nel periodo invernale.
Si impegnano, altresì, a supportare con l’attività consiliare l’atto di indirizzo di cui alla presente proposta.
Palazzolo Acreide, 30 novembre 2015
La proposta di Atto di indirizzo è stata depositata durante la seduta del 30 novembre 2015, ma messa a disposizione per essere sottoscritta anche dall'intero consiglio.

sabato 24 ottobre 2015

Dichiarazione su Carnevale 2016 (dal Consiglio Comunale del 19 ottobre 2015)

A seguito della lettura della Delibera di Giunta, all’ordine del giorno di oggi, occorre fare delle valutazioni sia sul progetto proposto, che sull’aspetto politico.
Possiamo riscontrare che, finalmente, abbiamo un progetto, quasi completo, che riguarda la manifestazione del Carnevale, disciplinante l’intera manifestazione e non fossilizzato solo sul problema del se e del come realizzare la sfilata.
In merito ai carri allegorici, si tratta di un bando di concorso per un numero definito di carri, ai quali si impongono la presentazione di un progetto preventivo, il rispetto di alcune disposizioni relative alle dimensioni ed una serie di scadenze ed impegni. I parametri di giudizio ed il dettaglio del percorso della sfilata, completano il prospetto.
Qualche chiarimento da chiedere ci sarebbe, a cominciare da come si pensa di gestire il caso, tutt’altro che improbabile, di situazioni di persistente maltempo, che renderebbero non solo difficile ma anche pericolosa la sfilata dei carri.
Da un punto di vista prettamente politico, non si può far altro che riscontrare che, ancora una volta, le chiacchiere sulla progettazione condivisa della manifestazione, tra Consiglio e cittadini interessati, sono rimaste tali o comunque esclusive di questo gruppo consiliare, trattandosi di una Delibera, approvata, tra l’altro, con la partecipazione di appena la metà della Giunta.
Vogliamo ugualmente tentare di dare un suggerimento agli amministratori ed uno spunto di riflessione all’intero Consiglio.
Il progetto, riguardo ai carri allegorici, prevede un budget di 40.000 euro, distribuiti come premi a seconda dei piazzamenti (13.000, 11.000, 9.000 e 7.000).
Come riportato anche nella delibera, i premi legati ai concorsi, sono sottoposti dallo Stato ad una tassazione. Questo significa che, pur documentando le spese, ogni concorrente percepirà un premio al netto delle ritenute.
Quel che si vuole suggerire, pur mantenendo lo stesso budget e lo stesso numero di concorrenti, è di prevedere, piuttosto che un bando di concorso, un bando in cui sia il Comune a commissionare a quattro cantieri, corrispondenti a determinati requisiti e selezionati dalla commissione apposita, la realizzazione di quattro carri allegorici a cui distribuire equamente la stessa quota di budget.
La finalità è quella di garantire ad ogni cantiere un budget certo su cui contare e oltre il quale non “sforare”.
Tuttavia, se ci fosse la volontà di preservare, almeno parzialmente, il concorso a premi, anche per mantenere lo spirito di competizione, caratteristico del Carnevale Palazzolese, si potrebbe ipotizzare anche la distribuzione, sempre in modo equo, di buona parte del budget, riservando la rimanenza come un premio al solo vincitore, ovviamente imponibile della dovuta tassazione.
In alternativa, si potrebbe anche trovare la forma per pensare ad un accantonamento di una piccola parte del budget, per la costruzione dei cantieri, di cui tanto si parla durante le campagne elettorali e che poi, di fronte alla necessità, diventano sempre qualcosa di irrealizzabile.
In conclusione, si apprezza il fatto che, forse per la prima volta, si assista ad una tempestiva programmazione a medio termine, riguardante la manifestazione carnevalesca.
L’auspicio è che lo stesso progetto, non venga stravolto e riadattato in corso d’opera, come avviene solitamente, a seconda delle richieste e delle lamentele ricevute; che le regole e le disposizioni imposte siano effettivamente applicate e che i responsabili incaricati siano in grado di applicare, qualora si rivelasse necessario, anche le eventuali sanzioni per i casi di comportamenti difformi dalle regole stesse.

Pur augurandoci il pieno successo della manifestazione, prendiamo atto della persistente volontà amministrativa di gestire determinati argomenti senza il coinvolgimento attivo dell’opposizione, a cui ancora una volta viene presentato un fatto compiuto che, per quanto ne sappiamo, può anche essere il semplice risultato di un’idea “estemporanea” dei soli due assessori presenti alla seduta di Giunta.
Palazzolo Acreide, 19 ottobre 2015
Del. G.M n. 134

martedì 20 ottobre 2015

Casa Museo Antonino Uccello (dal Consiglio Comunale del 19 ottobre 2015)

Come molti concittadini, sono rimasto sconvolto e disgustato dal servizio, andato in onda sull’emittente La 7, il 13 ottobre scorso, durante la trasmissione “L’aria che tira”, sulla Casa Museo, fondata da Antonino Uccello.

Si descrive il museo come una sorta di “cattedrale nel deserto”, dove un maestro elementare, vagando per le campagne, avrebbe accumulato oggetti ormai inutili e li avrebbe immagazzinati in una struttura in cui oggi lavorano 16 persone, incapaci di garantire l’apertura domenicale e che usano l’illuminazione interna solo in presenza dei pochi visitatori occasionali.

Inoltre, dalle interviste trasmesse, si insiste nel lasciar credere che i palazzolesi non abbiano idea di chi sia stato questo signore a cui è intitolata la “Casa”.

Forse è ancora necessario ricordare che quel maestro elementare era innanzitutto un Poeta e che è stato proprio il suo sentimento poetico ad influenzare, profondamente, i suoi studi, la sua curiosità e le sue azioni.

Con una laurea in Lettere Moderne (che, probabilmente per via di un carattere schivo, volle mantenere quasi segreta), fu un etno-antropologo, oggi riferimento per ogni studioso del settore, un musicologo ed anche un ex ricercatore per conto della RAI.

Inoltre, fu anche un politico, essendo passato anche lui tra questi banchi, ricoprendo, negli anni ’70, il ruolo di Consigliere Comunale, tra le fila del PCI, e rimanendo in carica fino alla morte nel 1979.

Il filologo e critico letterario Silvano Nigro definì la Casa Museo come “la più grande opera poetica composta da Antonino Uccello”.

Ed è proprio per la cura e la profondità di sentimenti che “il Professore” riversò in quest’opera, che la Casa Museo rappresenta oggi uno dei “tesori” del nostro territorio, meta di studiosi del settore ed appassionati di antropologia culturale, che vengono, di proposito, nella nostra cittadina, chiedendo di visitarlo. Destinazione, anche in passato, di alcuni visitatori illustri, come lo scrittore Leonardo Sciascia e il pittore Renato Guttuso.

Antonino Uccello, in vita, fu umiliato dalla politica contemporanea, forse anche per via della sua appartenenza, che gli negò anche il solo supporto logistico, per garantire l’apertura quotidiana della sua “Casa”, per poi, come capita spesso ai grandi, essere rivalutato solo dopo la sua morte.

Un edificio già storicamente sfortunato, a sentire le leggende che lo volevano infestato da fantasmi, che, all’epoca, ne resero relativamente semplice l’acquisto.

Una “Casa” a cui, negli anni, la stessa politica, soprattutto regionale, ha riservato molteplici mortificazioni, riducendola già a costola di un altro museo, a sito minore, indebolendone le finanze, rendendo già difficoltoso il mantenimento dell’illuminazione durante le ore di apertura e il pieno sfruttamento del sito.

Ai deputati che oggi, alla disperata ricerca di consenso elettorale, in vista di probabili ed imminenti elezioni, si ricordano, improvvisamente, di Antonino Uccello e della Casa Museo, per poi potersene dimenticare dopodomani, credo valga la pena, piuttosto, di chiedere uno sforzo ed un impegno deciso, per restituire alla “Casa” l’importanza e la dimensione che merita.

Ci sono problemi nella sua fruizione quotidiana, lo sappiamo; sono cose che abbiamo già denunciato da tempo ed in ogni occasione, spesso riconducibili a quel tipo di politica che mortifica la cultura, non rendendola accessibile ai cittadini, nei momenti e nelle forme in cui i cittadini potrebbero dedicarle il loro tempo libero.

Ma è ugualmente doloroso assistere ad una descrizione così superficiale di un luogo caro a tanti palazzolesi, come se si trattasse di un immobile in vendita (qui la cucina, qui i pupi, qui il frantoio...), proposto, tra l’altro, in modo tutt’altro che convincente.

Così come irrita profondamente sentire un giornalista, appartenente tra l’altro al quotidiano “omonimo” di quello fondato da Antonio Gramsci, suggerire la vendita dei “campanacci”, in qualità di oggetti vintage.

Il danno d’immagine per la nostra comunità è evidente, così come lo è per i nostri concittadini, nonostante ci sia chi è pronto a scommettere che, alla domanda “Chi era Antonino Uccello?”, siano arrivate anche risposte complete e dettagliate, poi censurate in fase di montaggio del servizio.

Quale lo scopo di un servizio del genere?

Se l’obiettivo era di fare un paragone con quanto fa il FAI, tra le aperture gratuite di luoghi chiusi e gli sprechi tipici del sud Italia e con i siti inutili che assorbono risorse importanti, non era certo questo il caso.

Se la finalità era denunciare le difficoltà che la gestione dei luoghi di interesse culturale riscontra in Italia e, in particolare, nel Meridione, non era certo questo il modo.

Suggerisco, pertanto, al Sindaco e all’Assessore alla Cultura del nostro Comune, di adoperarsi per invitare, specificando bene il nome del nostro paese, originato dal suo antico nome greco, l’autore del servizio, il sig. Antonio Condorelli, la conduttrice del programma, la signora Myrta Merlino ed anche il signor Fabrizio Rondolino de L’Unità, a visitare la nostra cittadina, in modo da potergli mostrare che il nostro non è un Patrimonio che merita di essere giudicato con così tanta faciloneria.

Sarebbe anche lecito pretendere che venisse concessa la possibilità, al Sindaco di Palazzolo, unitamente al responsabile della Casa Museo ed agli amici che all’epoca affiancarono Uccello, di intervenire nella stessa trasmissione, per ridare dignità ai tesori che questo luogo contiene e presentare in modo degno l’uomo Antonino Uccello.

La scarsa conoscenza della persona di Uccello, la “impreparazione” di alcuni cittadini può essere sicuramente attribuibile a carenze personali, che pure dovrebbero essere ovviate durante il percorso formativo di ogni palazzolese; ma, ovviamente, vista da Amministratore, non può passare inosservata.

Posso quindi provare a suggerire all’Amministrazione lo studio di nuove iniziative, di concerto con la Casa Museo stessa, con la disponibilità del nostro gruppo consiliare e di chiunque altro voglia dare un suo contributo, per celebrare e ricordare, nel miglior modo possibile, uno dei palazzolesi più illustri del secolo scorso, che il noto regista e sceneggiatore, Vittorio De Seta, consacrò nel documentario “Dedicato ad Antonino Uccello”.

Trattandosi di un episodio legato ad un uso scorretto e superficiale dei mezzi di informazione, credo sia giusto concludere citando un pensiero di un altro personaggio, considerato anch’egli Patrimonio del nostro paese, il giornalista Pippo Fava:

In questa società comanda soprattutto chi ha la possibilità di convincere. Convincere a fare le cose: acquistare un'auto invece di un'altra, un vestito, un cibo, un profumo, fumare o non fumare, votare per un partito, comperare e leggere quei libri. Comanda soprattutto chi ha la capacità di convincere le persone ad avere quei tali pensieri sul mondo e quelle tali idee sulla vita. In questa società il padrone è colui il quale ha nelle mani i mass media, chi possiede o può utilizzare gli strumenti dell'informazione, la televisione, la radio, i giornali, poiché tu racconti una cosa e cinquantamila, cinquecentomila o cinque milioni di persone ti ascoltano, e alla fine tu avrai cominciato a modificare i pensieri di costoro, e così modificando i pensieri della gente, giorno dopo giorno, mese dopo mese, tu vai creando la pubblica opinione la quale rimugina, si commuove, s'incazza, si ribella, modifica se stessa e fatalmente modifica la società entro la quale vive. Nel meglio o nel peggio.

Palazzolo Acreide, 19 ottobre 2015
Fabio Fancello


venerdì 16 ottobre 2015

Nota su frigomacello del 14.10.15



Dal prossimo incontro sul frigomacello di c.da Poi tra il Commissario del Libero Consorzio e i Sindaci delle comunità interessate scaturiranno segnali certi sulla capacità politica, o meno, di definire finalmente i criteri di individuazione dei soggetti abilitati alla gestione di un’opera ormai completata.
Tantissime le polemiche che, sin dall’inizio, l’hanno accompagnata.
Tra queste, molte non si sono mai attenuate. L’allocazione in un sito non idoneo perché argilloso (causa della prima variante all’apertura del cantiere); l’aumento smisurato delle spese generali, fino a quattro volte superiori alle previsioni progettuali del 5%; varianti varie, ritenute necessarie dai progettisti, che, di fatto, hanno determinato il ridimensionamento delle risorse destinate al completamento funzionale della struttura (attrezzature, servizi vari, ecc.). Infine, un presunto conflitto di interessi, negato dall’Amministrazione di Palazzolo, ma individuato, oltre che dal gruppo di opposizione, anche dall’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Si auspica che l’incontro possa definire, materialmente, chi dovrà dettare i criteri per l’individuazione dei soggetti idonei alla gestione del mattatoio.
Considerati gli atti e le opere realizzate, appare certo che non si potrà prescindere dalla partecipazione del privato (cooperative agricole, possibilmente del territorio). Tale necessità è dovuta ad una variante, che ha rimediato all’impossibilità, accertata durante l’iter dei lavori, di dotare l’opera del depuratore originariamente in progetto, sostituendolo con un impianto di fosse settiche. Da essa i potenziali gestori/imprenditori agricoli dovrebbero poter trarre i reflui per irrorare i propri terreni, se muniti di idonea certificazione.
Si tratterebbe dunque di una gestione pubblico-privata, in quanto la parte pubblica, soprattutto in avvio, è necessaria per contribuire a superare le carenze di attrezzature e mezzi, nonché per una progettazione di competenza, idonea alla fruibilità di eventuali fondi comunitari.
Confermo, quindi, che la proposta, già avanzata in Consiglio, di una gestione affidata ad una cooperativa, con la supervisione o partecipazione, secondo la legge, dei Comuni dell’Unione, non ha alternative. È una scelta obbligata e condizionata da quanto definito dalle varianti al progetto.
L’alternativa, probabilmente assurda, sarebbe quella di restituire all’opera il depuratore inizialmente progettato e finanziato (con ulteriori centinaia di migliaia di euro).
Il gruppo, di cui faccio parte, segue da tempo l’iter dei lavori di quest’opera costosissima. Ad altri il compito di valutare a consuntivo il progetto portato a termine.
Sicuramente sarebbe una beffa per il territorio se il frigomacello non dovesse diventare operativo, per incapacità nel trovare una soluzione adeguata per la gestione e per il superamento delle difficoltà iniziali. Per il bene del territorio l’opera va completata e resa operativa.
Fabio Fancello
Consigliere Comunale
Gruppo “Cittadini attivi per Palazzolo”

giovedì 30 luglio 2015

Delibera G.M. n. 94 – I Musei di Palazzolo Acreide (C. C. del 30 luglio 2015)

Al Sindaco
del Comune di
Palazzolo Acreide
Oggetto: delibera G.M. n. 94 – I Musei di Palazzolo Acreide
In riferimento alla delibera n. 94, approvata dalla Giunta Municipale il 23 luglio 2015, si vuole esprimere apprezzamento per la volontà amministrativa di impegnarsi (finalmente!) in attività di seria ed organica promozione dell’imponente patrimonio culturale della nostra comunità.
Ed è importante che lo si faccia ricercando i finanziamenti adeguati, date le note difficoltà di liquidità dell’ente che, sappiamo, possono notevolmente limitare lo spazio di manovra per attività di questo tipo, ma che non devono diventare la scusante di un’inattività perpetua.
Si auspica, come già denunciato in passato, che tale promozione possa essere accompagnata da appropriato materiale pubblicitario e promozionale, da offrire a chi si trova in visita presso la nostra comunità e a coloro che hanno intenzione di visitarla nell’immediato futuro.
Il desiderio è che l’epoca delle fotocopie sbiadite possa finalmente cessare e che le repliche delle repliche (di pessima qualità quanto alla presentazione) di pubblicazioni, comunque già datate, possano progressivamente sparire del tutto.
È una questione d’immagine per la città stessa e, sappiamo bene, quanto conti, nelle attività di promozione e di accoglienza, la presentazione del prodotto offerto, che deve essere quanto più impeccabile possibile.
Nella stessa delibera, purtroppo, si riscontra la grave assenza di un sito di notevole importanza a livello nazionale ed internazionale, che questa Amministrazione continua da tempo ad ignorare, non riportandolo, spesso, neanche nella segnaletica e nelle mappe dei luoghi di interesse del territorio.
Si tratta del Museo dell’Informatica Funzionante, la cui esistenza è stata già ricordata diverse altre volte agli amministratori.
Eppure si tratta di una realtà che, da tempo, tenta di trasmettere un’idea innovativa di Museo, che raccoglie pezzi storici del mondo informatico (anche di un certo valore…) e che vuole consentire ai visitatori, provenienti da tutto il mondo, anche la possibilità di verificare “con mano” (hands-on) il loro effettivo funzionamento.
Si tratta di un luogo che è stato già, più volte, portato alla ribalta internazionale da media specializzati e da televisioni nazionali ed internazionali, organizzatore di corsi di formazione, workshop e convegni su sicurezza informatica, programmazione, storia dell’informatica, libertà di informazione ed altro ancora.
Con già alle spalle svariate esperienze di collaborazione con scuole ed università italiane ed esperienze di progettazione in paesi come India, Palestina, Germania, Olanda, Rwanda ed Indonesia, ha ottenuto l’inserimento nell’elenco delle attività culturali riconosciute dall’UNESCO.
La stessa organizzazione mondiale del cui riconoscimento si vanta sempre (e giustamente!) la nostra comunità.
-     Considerata la sua quasi unicità al mondo ed il patrimonio di conoscenza che esso racchiude;
-     ritenendo che, pur con un’ovvia caratterizzazione differente dagli altri, il sito possa essere perfettamente inseribile tra i luoghi di interesse che andrebbero a costituire il polo museale palazzolese;
-     preso atto del rischio concreto che una realtà di livello mondiale, già contesaci da altre cittadine e poli universitari, possa abbandonare questo territorio, in cerca di localizzazioni più favorevoli e realtà amministrative più interessate (che già ci sono!);
-     vagliata l’importanza del ruolo che il Museo potrebbe svolgere, anche all’interno di una rete museale complessa, quale strumento di collegamento tra tutte le realtà, attraverso l’uso dei nuovi media;
si chiede alla S. V.:
-     di effettuare, quanto prima e ove possibile, un’integrazione al progetto approvato dalla Giunta Municipale, che possa essere inclusivo di questa ulteriore realtà, da cui, si ricorda, l’intera iniziativa potrebbe trarre giovamento;
-     di dotare il Museo dell’Informatica Funzionante di adeguata segnaletica urbana e di segnalarlo, con tutti i mezzi già in uso, all’interno dell’offerta culturale del Comune di Palazzolo.
P.S.: la presente, proposta tramite l’attività ispettiva, conferma la volontà di suggerire all’Amministrazione proposte concrete per il paese, ragionando su problemi di interesse generale. Ogni nostra eventuale critica, è da considerare, esclusivamente, come invito a ripercorrere le soluzioni più idonee, come nel caso esaminato.
Palazzolo Acreide, 30 luglio 2015
Il Consigliere Comunale

lunedì 6 luglio 2015

FB #6.7.15

Al di là del risultato, la Grecia insegna che, per quanto disprezzo ci possa essere per la politica, per quante responsabilità le si possano attribuire per aver demolito un paese, quando si è chiamati ad esprimere la propria volontà, bisogna farlo, altrimenti a decidere saranno i soliti Merkel e Juncker della situazione. Da noi manca poco che l’astensionismo venga considerato alla stregua di un risultato acquisito di un programma elettorale.
Non si è votato sull’uscita dall’Euro né dall’Europa, ma sull’accettazione del piano economico imposto (dalla Germania all’Europa e quindi) dai creditori internazionali alla Grecia. Chi ne vuole fare una scusa per riportare la questione “no euro” qui, probabilmente, sa di star mentendo. Probabilmente, perché è possibile anche che, a furia di improvvisazioni e vorticosi cambi di linea, cominci anche a credere a se stesso.
C'è stato un governo che ha messo in discussione il proprio mandato elettorale, pur a poco tempo dal suo insediamento, rimandandolo all'esito di un referendum da cui ha ottenuto una rinnovata fiducia dal proprio popolo. Da noi fanno fede i voti presi alle europee e le elezioni di condominio.
C'è un ministro che, nonostante un consenso schiacciante approvi la condotta del suo mandato, decide di lasciare "la poltrona", perché sa di essere scomodo e poco gradito ai suoi interlocutori. Noi ci teniamo ministri di certificata incapacità perché altrimenti poi ci salta direttamente il governo.
C'è un capo dell'opposizione greca che si dimette per aver perso un referendum. Certo non le primarie di quartiere, ma nemmeno un'elezione politica, regionale o amministrativa.
C’è una tale corsa al carro del vincitore che chi sale manco sa dove sta andando ma, soprattutto, ha dimenticato dove è salito.
Per un paio di settimane si riprenderà a parlare di una Syriza italiana, come prima si parlava di una Podemos italiana, dimenticando che i tratti caratterizzanti di entrambe sono una forte caratterizzazione ideologica, che rende inequivocabili le posizioni su ogni argomento, e un’ampia partecipazione della base, preferito al conciliabolo ristretto di gruppi dirigenti che decidono di mettersi assieme o che “concedono” alla base di esprimersi su decisioni già prese. A copiare non siamo mai stati bravi, ma almeno iniziamo dai fondamentali.
Con la linea del piede in due scarpe e le metafore calcistiche, il governo italiano, anche stavolta, ha fatto la solita magra figura, quella del “terzista” che non vuol dispiacere nessuno e cerca di fare l’imparziale, del “sono con voi, con il cuore, ma…”, ed è pronto a scegliere il più forte quando tutto è finito perché “alla fine lo sapevo che avreste vinto voi”.
Ah, è molto probabile che vogliano anche rispettare l'esito del referendum.
Loro, in Grecia, fanno così.

domenica 28 giugno 2015

Attività e presenze U.T.C. - interrogazione (C. C. 26 giugno 2015)

Al Sindaco
del Comune di
Palazzolo Acreide
Oggetto: attività e presenze U.T.C. - interrogazione

La presente necessita di premessa e considerazioni varie.
In varie occasioni è stata richiesta la prevista turnazione dei responsabili e delle figure decisionali operanti in uffici cardine, quali l’U. T. C. comunale
La richiesta non è stata, ad oggi, accolta, respinta con pretestuose motivazioni.
-     Considerato che nel territorio palazzolese, sia nella parte urbana che in quella extraurbana, vengono intraprese attività edilizie di restauro immobili, di ristrutturazioni e persino demolizioni e successive ricostruzioni, senza i requisiti minimi di controllo - come, ad esempio, la prevista tabella di cantiere da cui si possano evincere la ditta, la tipologia dei lavori, inizio e fine, la direzione ed altre informazioni obbligatorie e di rito;
-     Considerato, altresì, che nel territorio comunale sono in essere attività attinenti i LL.PP., alcune in conclusione, altre concluse, altre si suppone in prospettiva di definizione futura; attività tutte che necessitano di controlli più attenti e sistematici in avvio, in itinere e a conclusione;
si ritiene opportuna e necessaria la  riconferma della richiesta di rotazione, se già effettuabile nei tempi previsti o a maturazione dei tempi.
Quanto sopra senza intenzione di voler colpevolizzare alcuno, ma nel rispetto delle disposizioni di legge e dei minimi canoni di trasparenza richiesti alle Pubbliche Amministrazioni.
Si rinnova, inoltre, la richiesta di una deliberazione di G.M. utile a costituire l’unità preposta al controllo dell’abusivismo, considerata insufficiente l’attività di controllo sin qui attuata.
Si chiede, infine, alla S. V., ed è qui l’oggetto dell’interrogazione, di conoscere:
-     L’attività svolta, limitatamente agli uffici comunali, dai Settori IV e V dell’U.T.C. durante il mese di luglio 2014 con indicazione delle attività preminenti svolte;
-     Le giornate e gli orari di presenza dei responsabili del IV e del V settore, e dei loro eventuali sostituti, nell’intervallo compreso dal 07 al 28 luglio 2014.
Si resta in attesa di risposta scritta della S.V. o suo Assessore delegato.
Palazzolo Acreide, 26 giugno 2015

PDF

Sopralluogo discarica Timpa di Corvo - Nuovo verbale acquisizione informazioni e relazione di servizio (C. C. 26 giugno 2015)

Al Sindaco
del Comune di
Palazzolo Acreide
Oggetto: sopralluogo discarica Timpa di Corvo - Nuovo verbale acquisizione informazioni e relazione di servizio
Con nota n. 0021584 del 18/06/2015 il X Settore - Territorio e Ambiente - del Libero Consorzio Comunale, già Provincia Regionale di Siracusa, ha recapitato:
·      un “verbale di acquisizione informazioni”, datato 30 marzo 2015, redatto presso l’Ufficio Tecnico Comunale, sottoscritto dal responsabile del IV settore e dai verbalizzanti tecnici del Libero Consorzio (prot. gen. L. C. n. 0010422 del 01/04/2015);
·      una relazione di servizio (prot. gen. L. C. n. 0018340 del 26/05/2015).
Ha preso impegno a trasmettere su supporto informatico la copiosa documentazione relativa alle terre di scavo depositate nella discarica.
Nelle conclusioni della relazione di servizio, si fa riferimento alle discariche RSU del nostro territorio funzionanti con provvedimenti, ex art. 13 d.lgs. 22/97, del Prefetto (periodo 1990-2006) e, successivamente con provvedimenti, art. 191 d.lgs. 152/06, del Presidente della Provincia.
Si legge che le stesse “Risultano in atto chiuse per esaurimento dei volumi abbancabili, ma mancanti di apposito decreto autorizzativo di chiusura che permetta la gestione post operativa”.
È un Decreto necessario (art. 183 d.lgs. 152/06) in quanto la gestione post-operativa è attività di gestione, soggetta, pertanto, ad apposita autorizzazione.
Il Libero Consorzio ha promosso vari incontri al fine della gestione operativa delle discariche RSU. L’ultimo l’8 marzo 2012, al termine della quale, le Amministrazioni Comunali interessate si impegnavano ad inoltrare istanza - di chiusura ed autorizzazione post-operativa delle discariche comunali – al Commissario Delegato Emergenza Rifiuti, all’Assessorato Regionale all’Energia e dei servizi di Pubblica utilità e all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, servizio 1.
La provincia Regionale in data 17/07/2012 ha sollecitato i Comuni al rispetto degli impegni presi.
Dopo circa sette mesi, in data 20/02/2013, prot. 1962, il Comune di Palazzolo dichiarava di aver inoltrato l’istanza di chiusura e richiesta di autorizzazione alla gestione post-operativa del sito di discarica agli Assessorati Territorio e Ambiente ed Energia con note n. 11470 del 10/11/2009 e prot. n. 11737 del 14/10/2010, non ricevendo – si legge - alcun riscontro.
Sulla base di quanto riferito nella riferita relazione di servizio dei tecnici del L. C.
si interroga la S.V. per conoscere:
1.  quali atti ha intrapreso per ovviare ai ritardi messi in atto dall’Ente autorizzante;
2.  se ha proceduto, nel lungo intervallo intercorso, a formale diffida;
3.  quali gli strumenti che hanno consentito di rendere operativa, in qualche modo, una discarica chiusa “per esaurimento dei volumi abbancabili”;
4.  se è sua intenzione proporre all’o.d.g. del Consiglio un intervento del Responsabile del IV settore, propositore di una relazione sullo stato attuale della discarica, sull’iter conseguente al sopralluogo effettuato a settembre scorso nella discarica Timpa di Corvo, sulla natura ed esistenza di quella che sembra un’altra discarica alla destra del cancello reale di ingresso.
I primi 3 punti, di cui sopra, trovano spunto dalla Relazione di Servizio dei tecnici del Libero Consorzio. Le informazioni riferite si fermano alla nota del Comune di Palazzolo n. 1962 del 22/02/2013 e i suoi allegati.
Si chiede analitica risposta scritta e la disponibilità immediata di copia delle citate richieste, n. 11470/2009 e n. 11737/2010.
Palazzolo Acreide, 26 giugno 2015

PDF