sabato 16 novembre 2013

Ritengo doveroso fare il punto sull’ultimo Consiglio Comunale di Palazzolo Acreide, dell’8 novembre scorso.

Dopo aver approvato all’unanimità i primi punti programmati (sostegno ai Sindaci ribelli contro SAI 8, i regolamenti su servizio ASACOM e Consulta degli Stranieri e l’istituzione dell’Area di Raccolta Ottimale), il Consiglio Comunale di Palazzolo, ha registrato, sull’ultimo punto, forti tensioni e contestazioni da parte del Gruppo di opposizione “Cittadini Attivi”.

Si doveva approvare un o.d.g. teso a formulare un appello, un semplice ma sentito appello, al Governo ed al Parlamento nazionale, per l'immediata abolizione del reato di immigrazione clandestina, delle norme previste dalla legge 189/02 (Bossi/Fini) e per la revisione della normativa in tema di immigrazione.

Un documento di cui il Presidente del Consiglio stesso e il Capogruppo della maggioranza, cioè le massime espressioni della forza che sostiene l’Amministrazione, figuravano primi firmatari e su cui, però, la maggioranza stessa ha chiesto un rinvio per maggiori approfondimenti sulla legge, con l’intenzione di individuare, prima, gli indirizzi nazionali ed europei.

Lo sdegno da parte del gruppo consiliare di opposizione si è concretizzato nell’abbandono dell’aula, in segno di protesta, ritenendo la richiesta di rinvio pretestuosa. Una seria e credibile proposta di approfondimento o, se il caso, di rinvio, poteva pervenire in sede di Conferenza dei Capigruppo, nei momenti antecedenti la seduta del Consiglio stesso o con una richiesta di sospensione dei lavori.

Sono rimasto in aula per spiegare le ragioni e non per mantenere il numero legale a supporto di una maggioranza a ranghi ridotti. Ho cercato di chiarire che lo scopo della campagna nazionale, lanciata sì da una parte politica, ma condivisa da tantissimi Consigli Comunali e Provinciali d’Italia, era semplicemente quello di sollecitare il legislatore nazionale ad un impegno, non più prorogabile, per  una revisione  dell’intera normativa in materia di immigrazione, nel rispetto dell’art. 10 della Costituzione, della Carta Europea dei Diritti Fondamentali e, quindi, del diritto alla vita ed alla dignità umana.

Mi sono alzato per lasciare l’aula e raggiungere i colleghi, ma con una “furbata”, il Presidente, votazione “alzati e seduti” in tempi record, ha considerato il gesto come voto contrario, ma utile a mantenere il numero legale. A nulla sono valse  le proteste, che faremo valere, in ogni caso, nella prossima seduta.

Quel che è emerso dal Consiglio è, a mio parere, molto sconfortante e desta forte amarezza.

Nessuna velleità di sostituirsi al Parlamento. Anche solo pensarlo, vuol dire non aver compreso nulla di ciò che era in discussione.

Si chiedeva un gesto di solidarietà, anche simbolico, a fronte delle tragedie avvenute nei mesi scorsi e una sensibilità, di livello, su un tema che ha coinvolto e sconvolto centinaia di vite umane.

Si proponeva un giudizio di condanna su quelle leggi che a livello internazionale, in maniera trasversale, sono considerate “leggi-vergogna”.

A fronte di eventuali ritardi del Governo e del Parlamento, mi chiedo, se dopo il rinvio chiesto dalla maggioranza “per approfondimenti” sul tema, e non dall’Amministrazione, come letto sulla stampa, occorra  attendere la prossima tragedia e un numero sempre maggiore di vittime per affrontare ancora l’argomento in Consiglio.

Eppure l’o.d.g. sul tema era stato posto senza contrapposizioni di parte, ma su condivisione di intenti. In Consiglio, invero, è stato chiesto un rinvio per “ulteriori approfondimenti” su un tema e su una tragedia continua riportati in maniera giustamente ossessiva dai giornali, dalle tv e sulla rete.

Avremmo rispettato anche un voto contrario all'appello, prima condiviso, da rivolgere al Parlamento; non condividiamo rinvii pretestuosi.

Si auspicava una prova di sensibilità ed una testimonianza di vicinanza nei confronti di chi subisce la tragedia dell’emigrazione e di chi è chiamato ad affrontarla sul suolo italiano con spirito di servizio. Non si aveva la pretesa di suggerire una nuova normativa al Parlamento. Non è nostra competenza e non ne abbiamo, probabilmente, le capacità.

Si è persa, in conclusione, fatto gravissimo, un’occasione per trasmettere alla cittadinanza un segnale positivo.

Fabio Fancello
Consigliere Comunale di Sinistra Ecologia Liberta
nel Gruppo Consiliare di “Cittadini Attivi per Palazzolo”
e referente TILT Sicilia