Ritengo doveroso fare il punto sull’ultimo Consiglio Comunale di
Palazzolo Acreide, dell’8 novembre scorso.
Dopo aver approvato all’unanimità i primi punti programmati (sostegno ai
Sindaci ribelli contro SAI 8, i regolamenti su servizio ASACOM e Consulta degli
Stranieri e l’istituzione dell’Area di Raccolta Ottimale), il Consiglio Comunale
di Palazzolo, ha registrato, sull’ultimo punto, forti tensioni e contestazioni
da parte del Gruppo di opposizione “Cittadini Attivi”.
Si doveva approvare un o.d.g. teso a formulare un appello,
un semplice ma sentito appello, al Governo ed al Parlamento nazionale, per
l'immediata abolizione del reato di immigrazione clandestina, delle norme
previste dalla legge 189/02 (Bossi/Fini) e per la revisione della normativa in
tema di immigrazione.
Un documento di cui il
Presidente del Consiglio stesso e il Capogruppo della maggioranza, cioè le
massime espressioni della forza che sostiene l’Amministrazione, figuravano
primi firmatari e su cui, però, la maggioranza stessa ha chiesto un rinvio per
maggiori approfondimenti sulla legge, con l’intenzione di individuare, prima,
gli indirizzi nazionali ed europei.
Lo sdegno da parte del gruppo consiliare di opposizione
si è concretizzato nell’abbandono dell’aula, in segno di protesta, ritenendo la
richiesta di rinvio pretestuosa. Una seria e credibile proposta di
approfondimento o, se il caso, di rinvio, poteva pervenire in sede di
Conferenza dei Capigruppo, nei momenti antecedenti la seduta del Consiglio
stesso o con una richiesta di sospensione dei lavori.
Sono
rimasto in aula per spiegare le ragioni e non per mantenere il numero legale a
supporto di una maggioranza a ranghi ridotti. Ho cercato di chiarire che lo
scopo della campagna nazionale, lanciata sì da una parte politica, ma condivisa
da tantissimi Consigli Comunali e Provinciali d’Italia, era semplicemente quello
di sollecitare il legislatore nazionale ad un impegno, non più prorogabile, per una revisione dell’intera normativa in materia di
immigrazione, nel rispetto dell’art. 10 della Costituzione, della Carta Europea
dei Diritti Fondamentali e, quindi, del diritto alla vita ed alla dignità
umana.
Mi sono
alzato per lasciare l’aula e raggiungere i colleghi, ma con una “furbata”, il Presidente,
votazione “alzati e seduti” in tempi record, ha considerato il gesto come voto
contrario, ma utile a mantenere il numero legale. A nulla sono valse le proteste, che faremo valere, in ogni caso,
nella prossima seduta.
Quel che è
emerso dal Consiglio è, a mio parere, molto sconfortante e desta forte amarezza.
Nessuna
velleità di sostituirsi al Parlamento. Anche solo pensarlo, vuol dire non aver
compreso nulla di ciò che era in discussione.
Si chiedeva
un gesto di solidarietà, anche simbolico, a fronte delle tragedie avvenute nei
mesi scorsi e una sensibilità, di livello, su un tema che ha coinvolto e
sconvolto centinaia di vite umane.
Si
proponeva un giudizio di condanna su quelle leggi che a livello internazionale,
in maniera trasversale, sono considerate “leggi-vergogna”.
A fronte di
eventuali ritardi del Governo e del Parlamento, mi chiedo, se dopo il rinvio
chiesto dalla maggioranza “per approfondimenti” sul tema, e non dall’Amministrazione,
come letto sulla stampa, occorra attendere
la prossima tragedia e un numero sempre maggiore di vittime per affrontare
ancora l’argomento in Consiglio.
Eppure l’o.d.g.
sul tema era stato posto senza contrapposizioni di parte, ma su condivisione di
intenti. In Consiglio, invero, è stato chiesto un rinvio per “ulteriori
approfondimenti” su un tema e su una tragedia continua riportati in maniera
giustamente ossessiva dai giornali, dalle tv e sulla rete.
Avremmo
rispettato anche un voto contrario all'appello, prima condiviso, da rivolgere
al Parlamento; non condividiamo rinvii pretestuosi.
Si
auspicava una prova di sensibilità ed una testimonianza di vicinanza nei
confronti di chi subisce la tragedia dell’emigrazione e di chi è chiamato ad
affrontarla sul suolo italiano con spirito di servizio. Non si aveva la pretesa
di suggerire una nuova normativa al Parlamento. Non è nostra competenza e non
ne abbiamo, probabilmente, le capacità.
Si è persa,
in conclusione, fatto gravissimo, un’occasione per trasmettere alla cittadinanza
un segnale positivo.
Fabio
Fancello
Consigliere
Comunale di Sinistra Ecologia Liberta
nel
Gruppo Consiliare di “Cittadini Attivi per Palazzolo”
e referente
TILT Sicilia