martedì 27 settembre 2016

Dichiarazione preliminare al parere del Consiglio Notarile Distrettuale del 12 luglio 2016 e riscontro ad Esposto (dal Consiglio Comunale del 27 settembre 2016)

DICHIARAZIONE PRELIMINARE AL PARERE DEL CONSIGLIO NOTARILE DISTRETTUALE DEL 12 LUGLIO 2016 IN MERITO A N.7 ROGITI DEL COMUNE DI PALAZZOLO ACREIDE
Consiglio Comunale del 27 settembre 2016
Abbiamo più volte dichiarato, in questo Consiglio e sulla stampa, che le nostre interrogazioni, i nostri quesiti, i chiarimenti vari richiesti, hanno avuto sempre lo scopo propositivo.
Proposte per migliorare e rendere più trasparente l’operato di questa Amministrazione o quantomeno per chiarire dubbi e procedure a volte non comprensibili senza opportuna e democratica interlocuzione.
Abbiamo più volte richiesto, verbalmente e formalmente il 30 aprile 2015, la costituzione di “…una Commissione di indagine ed inchiesta su alienazioni e valorizzazioni immobiliari(art. 17 dello Statuto), non per trasformare il nostro ruolo di opposizione in rappresentanti della Giustizia o della Magistratura, operazione impossibile e non rispettosa in ogni caso del ruolo stesso.
Semplicemente l’intenzione era di chiarire eventuali incomprensioni e dubbi all’interno di questa sala, senza ricorrere al coinvolgimento di terzi esterni, convinti che, anche per gli errori più gravi, quello che conta, a livello politico, è la buona fede.
È nella natura umana commettere degli errori.
Queste nostre insistenti richieste dovevano far nascere in voi dei sospetti e dei dubbi. 
Possibile che nessuno, tra Amministrazione e Segreteria generale, abbia cercato di capire il motivo di tanta insistenza? Eppure le carte erano e sono a vostra disposizione!
Si è preferito far cadere nel vuoto la nostra richiesta.
Volevamo che fosse tutto il Consiglio a decidere sui limiti temporali e di operatività della Commissione, senza problemi di assegnazione della presidenza a questo o a quel gruppo. Probabilmente sarebbero bastate un paio di sedute e tutto si sarebbe risolto per vie esclusivamente interne.
Ma questa Amministrazione si sente probabilmente intoccabile, autoreferenziale, non scalfibile da quattro poveri gatti dell’opposizione.
Avevamo dei dubbi sulla regolarità dei rogiti sottoscritti (sette nell’intervallo richiesto) e su parte degli accatastamenti di questi e di altri eventuali immobili comunali.
In questa occasione affronteremo il problema dei rogiti.
Nulla da eccepire, sotto un primo aspetto, che eventuali rogiti che vedano l’Amministrazione nel ruolo di acquirente possano essere formalizzati nell’ambito della Segreteria Generale, che ha competenze specifiche.
Stranizza, invece, il fatto che, nel caso in questione, cioè nell’alienazione di proprietà comunali, TUTTI gli acquirenti abbiano scelto – ripetiamo TUTTI – di formalizzare l’atto di vendita presso la Segreteria Comunale e non presso un notaio.
E d’uso che sia l’acquirente a scegliere l’Ufficiale abilitato al rogito.
Quali i motivi? Convenienza economica? Forse.
Certezza di regolarità? Qualche dubbio è sorto e sarà chiarito in seguito.
Perché è certo che gli atti devono essere rivisti, resi conformi alle disposizioni di legge in materia per garantire – riportando testualmente una dichiarazione che sarà letta a breve – “la certezza della circolazione dei beni mobili, messa a repentaglio dagli atti presentati alla ns. attenzione, e per l’evasione fiscale che in alcuni casi si è concretizzata”.
La dichiarazione è del Consiglio Notarile Distrettuale di Siracusa a cui abbiamo sottoposto, in copia conforme, i sette atti richiesti e che, viste le irregolarità riscontrate, inoltrerà l’estratto della propria seduta del 12 luglio 2016 alla Agenzia per il territorio e alla Agenzia per le Entrate.
Probabilmente, considerato il lasso di tempo trascorso, qualche comunicazione sarà pervenuta nei locali comunali.
L’invito che rivolgiamo alla Amministrazione e alla Segreteria è quello di rivolgere attenzione al lavoro dell’opposizione.
Si è data, infatti, più volte scarsa considerazione al lavoro legittimo dell’opposizione, quasi una voluta mancanza di rispetto e un’offesa all’intelligenza umana.
Basta, ad esempio, riferirsi al famoso conflitto di interessi che ha animato quest’aula in molte sedute e basta leggere la risposta data dalla Segreteria alla richiesta dell’ANAC.
Ve la ricordiamo in breve, citando, in merito al conflitto di interessi, un passo della lettera dell’Autorità Comunale all’Assessore, allegata al richiesto riscontro per l’ANAC, datata 14 maggio 2014.
Vi si legge: “…con la presente, al fine di aderire alla richiesta dell’ANAC si invita la S.V. ad astenersi da ogni e qualsivoglia iniziativa e/o attività che coinvolga il Comune di Palazzolo A. nella realizzanda opera di cui trattasi” (il frigomacello).
L’ANAC, rilevata la sussistenza di un potenziale conflitto di interessi, nella sua prot.n. 1558/2014, chiedeva al proprio Responsabile della prevenzione della corruzione del Comune “…chiarimenti in merito ai provvedimenti adottati da Codesta Amministrazione in ordine alla edificazione dell’opera pubblica in questione, nonché, in particolare alle iniziative adottate al fine di evitare ogni potenziale conflitto di interessi con riferimento alla segnalata circostanza che il direttore dell’opera pubblica risulta esser assessore comunale ai lavori pubblici”.
Appare evidente che la risposta del Responsabile comunale fu irrispettosa nei confronti della richiesta ANAC, in cui si chiedevano quali “provvedimenti adottati” e quali “iniziative adottate” ciò riferendo in termini passati, supponiamo dalla delega ricevuta fino al rilievo dei consiglieri di opposizione.
Pretestuosa e incoerente la risposta dell’Autorità comunale che “…invita la S.V. ad astenersi da ogni e qualsivoglia iniziativa e/o attività”, ecc.
Ovviamente per il futuro. Risposta non coerente alla richiesta dell’ANAC e, comunque, pare non seguita nei contenuti dall'interessato.
Il conflitto c’è stato (in qualche caso, sono gli stessi documenti in possesso del Comune ad evidenziarlo), ha continuato ad esserci probabilmente fino al Bando che qualche mese fa veniva dato per imminente, bloccato da una nostra formale iniziativa, poiché orientato a snaturare, con degli artifizi, l’interesse prevalente del territorio e a rendere impossibile la gestione affidata agli operatori agricoli locali.
Ritornando alle alienazioni - scusandoci per la digressione, tuttavia utile a capire il rapporto penalizzante da parte della Segreteria - oggi, come si legge nell'analitica risposta del Consiglio Notarile, riferita alla richiesta del gruppo consiliare diretta ad ottenere un parere  sulla regolarità  formale e sostanziale di numero sette atti rogati dal Segretario comunale, il Consiglio stesso ha rilevato che tutti gli atti trasmessiTUTTIsono affetti da ipotesi di invalidità, nonché da violazione della normativa sull'antiriciclaggio.
Come già annunciato non tratteremo in questo contesto il problema degli accatastamenti e migliorie varie, riferiti a detti atti e ad eventuali altri rogiti sottoscritti successivamente, che vorremmo affrontare in sede di commissione preposta, nominata dal Consiglio Comunale.
Poche sedute per sciogliere ogni dubbio. Chiediamo solo che, alla fine dell’esame, un verbale prenda atto delle conclusioni.
Un invito, infine, all'Amministrazione Comunale.
Le carenze riscontrate negli atti, per la legge, determinano, secondo il Consiglio Notarile, la pena di nullità degli stessi. Occorrerà probabilmente aggiornare gli atti, uno per uno, richiamando i contraenti.
L’invito è quello di non far ricadere, sugli acquirenti e sui cittadini palazzolesi, oneri, multe o penalità di natura economica.
Si cerchino le responsabilità e si agisca di conseguenza!
All'invito, garantiamo, seguirà la nostra vigilanza e l’adire, se il caso, ad Autorità superiori.
Si eviti, in conclusione, di additare, agli occhi dei cittadini interessati, il gruppo di opposizione, per aver rilevato errori di responsabilità altrui. Quanto operato è nell'esclusivo interesse degli acquirenti abilitati a disporre, in futuro e senza problemi, delle loro proprietà.

Dichiarazione Preliminare.pdf
Riscontro ad Esposto Consiglieri Comunali Palazzolo A..pdf

mercoledì 3 agosto 2016

Segnalazioni su traffico urbano (dalla seduta di C.C. del 1 agosto 2016)

Al sig. Sindaco
Del Comune di
Palazzolo Acreide
All'Assessore alla Polizia Municipale
E p.c. al Comandante della Polizia Municipale
Oggetto: segnalazioni su traffico urbano
Si portano all’attenzione delle SS. VV. alcune segnalazioni, riguardanti il traffico urbano, evidenziate da diversi cittadini.
1)   In uscita da via dei Santoni, sussiste, sulla destra, una tabella “Benvenuti a Palazzolo Acreide”.
Pur ritenendo certamente utile e necessario, per l’accoglienza degli avventori che giungono in paese dalla S.P. 24, un messaggio di elegante presentazione della città, urge segnalare che il posizionamento della tabella presenta dei disagi per gli automobilisti.
Infatti, essa crea problemi di visibilità agli automobilisti che attraversano lo sbocco della via dei Santoni, contrassegnato da un segnale stradale di “STOP”, impedendo di accertarsi dell’eventuale sopraggiungimento di veicoli dal lato destro dell’uscita.
Per ragioni di sicurezza, a maggior ragione considerata la presenza di esercizi commerciali e luoghi di interesse turistico nella via, si invitano le SS. VV. a provvedere in maniera immantinente alla rimozione della tabella in oggetto, localizzandola in posizione diversa e meno disagiante, anche solo pochi metri più avanti dalla posizione attuale.
La presente segnalazione segue quella effettuata, verbalmente e con prova fotografica, all’Assessore al ramo, nei mesi precedenti.
Ovviamente, il persistere di un ulteriore immobilismo da parte della A. C. potrebbe essere considerato quale disinteresse da parte della stessa, così come il malaugurato caso del verificarsi di incidenti, dovuti ai disagi sopra evidenziati, gliene attribuirebbe una parte importante di responsabilità.
2)   Le difficoltà di percorrenza, su automobile o motociclo, di via Carlo Alberto sono evidenti. Nel caso di soggetti con difficoltà agli arti inferiori, in presenza di protesi o di inabilità temporanee o di donne in stato interessante, il disagio si fa più persistente.
Il manto irregolare, risultato dei continui rattoppi dovuti a lavori di manutenzione che, negli anni, hanno reso alcune delle nostre vie dei veri e propri puzzle di asfalto, unito alla presenza di tombini che si rivelano essere dei veri e propri fossi artificiali, rendono l’andatura dei veicoli alla stregua di quella di una stradina sterrata.
Considerata la vicinanza al centro storico, inoltre, via Carlo Alberto va considerata come una via di percorrenza quasi obbligatoria per chiunque, cittadino o turista, debba spostarsi tra le zone centrali del paese.
Pertanto, pur auspicando che, trovate le risorse economiche necessarie, si provveda alla risoluzione definitiva del problema, azzerando e ridefinendo un manto stradale regolare, si invitano le SS. VV. a valutare delle soluzioni.
Una, suggerita, potrebbe essere quella dell’inversione delle corsie nella carreggiata, con lo spostamento delle aree di sosta sul lato destro e la corsia di percorrenza sul lato sinistro, secondo le disposizioni del codice della strada riguardo ai sensi unici, quale via Carlo Alberto.
Palazzolo Acreide, 1 agosto 2016

Fabio Fancello

giovedì 14 aprile 2016

Relazione sull’ordine del giorno “Verità e Giustizia per Giulio Regeni” (dal Consiglio Comunale del 14 aprile 2016)

Relazione sull’ordine del giorno
“Verità e Giustizia per Giulio Regeni”

Premessa

L’argomento all’ordine del giorno riguarda una vicenda che sta mettendo a dura prova la credibilità ed il prestigio internazionale del Governo e del Parlamento italiano.

Rientra tra quella tipologia di ordini del giorno su cui questo Consiglio ha discusso in altre occasioni; quando, ad esempio, si trattava della vicenda dei due marò o si chiedeva la commissione di inchiesta per scoprire la verità sulla morte del parà Emanuele Scieri.

Oggi la vicenda riguarda, purtroppo ancora una volta, un giovane, prima rapito, poi torturato ed, infine, ucciso in un Paese straniero.

La richiesta, anche stavolta, è quella che le più alte istituzioni dello Stato si adoperino con il massimo delle proprie forze, senza lasciarsi condizionare da eventuali interessi economici, per ottenere giustizia e verità.

Chi era Giulio Regeni?

Giulio Regeni, ricercatore friulano ventottenne, si trovava in Egitto per motivi di studio. Per conto dell’Università di Cambridge, stava svolgendo un dottorato in materie economiche presso il Cairo.
Durante la sua permanenza stava studiando, entrandovi quindi in contatto, i movimenti sindacali egiziani che, timidamente, andavano via via riorganizzandosi, dopo l’ultimo colpo di Stato del 3 luglio 2013 e l’elezione a Presidente dell’ex Capo di Stato Maggiore del governo Morsi, Abd al-Fattah al-Sisi dell’8 giugno 2014.

Dopo un’adolescenza trascorsa tra impegno sociale e civile, Regeni si è trovato a documentare le vicende del paese egiziano, soprattutto riguardo al rispetto dei cosiddetti “diritti dell’uomo”.

A confermarlo vi è un articolo scritto dallo stesso Regeni e pubblicato dal sito “Nena News” (sotto lo pseudonimo di Antonio Drius) e, postumo, dal quotidiano “Il Manifesto”, in cui racconta della partecipazione ad un importante incontro sindacale, considerato pericoloso dal governo egiziano.
Secondo alcune organizzazioni non governative, infatti, la Presidenza di Al Sisi si configura come un vero e proprio regime militare, responsabile di un ulteriore peggioramento delle condizioni dei diritti umani in Egitto.

La vicenda

Il 25 gennaio 2016 Giulio Regeni viene rapito al Cairo e ritrovato morto il 3 febbraio presso Giza.
Nonostante i solleciti, da parte del governo italiano, per tre giorni, il governo egiziano non ha fornito notizie.

Da una prima autopsia, effettuata in Egitto, molte delle lesioni riscontrate sul corpo sarebbero dovute all’autopsia stessa. La tesi era di morte dovuta ad edema cerebrale per un colpo alla testa, ricondotto ad un incidente stradale.

Al rientro in Italia della salma, la seconda autopsia, ha invece riscontrato “sette costole rotte, segni di scosse elettriche sui genitali, lesioni traumatiche e tagli inferti con lame affilate su tutto il corpo, lividi e abrasioni e anche un'emorragia cerebrale”. Smentendo, di fatto, la prima ipotesi egiziana e accreditando l’ipotesi di tortura e omicidio.

Quel che è accaduto dopo è stato un susseguirsi di verità di comodo fornite dal governo egiziano; si è parlato di una presunta appartenenza dello stesso Regeni ai servizi segreti e quindi di spionaggio, di connessioni con i “Fratelli musulmani” (organizzazione politico-religiosa opposta al regime) e di vendetta personale legata a presunte frequentazioni di natura omosessuale.

L’ultima versione, ad oggi, è quella dei rapinatori di stranieri che avrebbero rapito e derubato Regeni, per poi ucciderlo e abbandonarlo sul ciglio della strada.

Versione ritrattata il giorno dopo, dallo stesso governo che l’ha fornita, a cui l’Italia non ha mai dato credito.

Inoltre, notizia degli ultimi giorni, Rasha Tareq, figlia, moglie e sorella dei rapinatori, che nei giorni scorsi aveva smentito il coinvolgimento dei familiari, nella vicenda Regeni, e accusato, di contro, la polizia egiziana, sembrerebbe essere stata rapita a sua volta, torturata ed infine uccisa.

È emerso anche che lo stesso Regeni si sentiva osservato, che probabilmente gli stessi servizi segreti egiziani lo seguivano dal suo arrivo in Egitto. Che la sera prima della sparizione, durante una conversazione su un social network, aveva raccontato, con entusiasmo, alla madre di avere in programma un incontro con “uno importante”; e che la madre, come per presentimento, gli avrebbe consigliato Resta in casa, non uscire”.

Ciò che oggi appare, realmente, riguardo alla vicenda, è l’interesse da parte di Al Sisi, a non compromettere i rapporti, prevalentemente di natura economica, tra l’Egitto e l’Italia e la propria credibilità agli occhi del mondo occidentale (La Repubblica, 16  marzo 2016). Oggi egli scagiona i servizi segreti, accusando la stampa di aver montato un’intera campagna mediatica per mettere in imbarazzo l’Egitto.

Al governo italiano è stata invece riconosciuta una certa timidezza, almeno nella fase iniziale, nel trattare la vicenda e chiedere giustizia e verità.

Oggi, data la riluttanza da parte egiziana nel fornire le prove e i dati che gli investigatori italiani chiedono ormai da qualche mese, la minaccia più credibile diventa quella di dichiarare lo stato egiziano come non sicuro, compromettendo l’affidabilità del paese agli occhi del mondo occidentale.

Per l’Italia, l’Egitto, rappresenta sicuramente un importante partner commerciale ed economico, in quanto non è solo l’ENI ad avere interesse nel territorio. Ad esempio, Intesa San Paolo è, dal 2006, il primo istituto di credito straniero ad operare in Egitto, in collaborazione con AlexBank.

Dal 2014 anche Edison, Pirelli, Italcementi, Ansaldo, Tecnimont, Danieli, Technit, Cementir e altri hanno firmato accordi con l’Egitto, generando un interscambio pari a oltre 5 miliardi, legato a petrolo e cemento. Così come a fare affari fruttuosi sono state anche alcune piccole e medie imprese padane.

Poco prima che giungesse in Italia la notizia dell’uccisione di Regeni, l’ormai ex ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, era in missione in Egitto, insieme ad una fitta rete di delegati aziendali, al fine di stilare un piano economico per la realizzazione di numerose costruzioni, sia pubbliche sia private.

Matteo Renzi è stato il primo leader occidentale a partecipare al vertice economico di Sharm el-Sheikh; ma il nostro governo non si è mai pronunciato riguardo alle critiche per il mancato rispetto dei diritti umani da parte del governo egiziano, come segnalato da alcune associazioni e movimenti e come emerso proprio in questi mesi, con riferimento ad altri casi di sparizioni di personaggi scomodi al regime.

Nel frattempo si apprende che anche in Inghilterra, dove ha sede l’Università di Cambridge, come in altri paesi del mondo occidentale, la vicenda comincia ad essere seguita da vicino, con preoccupazione crescente.

La richiesta

Prendendo spunto dall’iniziativa di Amnesty International, promotrice dell’ordine del giorno in discussione oggi, si chiede a questo Consiglio di approvare il documento in oggetto, sollecitando il Parlamento ed il Governo italiano ad un’azione ancora più decisa.

Giulio Regeni era un giovane studioso, animato da curiosità, da un forte senso di impegno civile e, come riferito dalla madre, “allegro ed entusiasta” della propria vita.

Ricalca l’identikit di tanti nostri possibili conoscenti che, per meriti scolastici, si sono trovati ad essere valorizzati in terra straniera, dando comunque lustro al nostro paese di “cervelli all’estero”. Da questi amici ci si aspetta sempre un ritorno, con bagaglio di conoscenze dovuto anche all’arricchimento di una cultura nuova, a rafforzamento della nostra società.

Ciò che possiamo aspettarci dalla vicenda Regeni, oggi, è solo la verità.

È un atto dovuto a lui, ai tanti giovani italiani che si trovano per gli stessi motivi fuori dall’Italia, ma anche a coloro che si sacrificano e si impegnano per raccontare le verità che i regimi totalitari considerano pericolose per la propria sussistenza.

Infine, è anche un atto di partecipazione al dolore di una famiglia che ha sofferto, con compostezza e in silenzio, nel vedere che sul proprio figlio si è riversato tutto il male del mondo.

Palazzolo Acreide, 14 aprile 2016

Fabio Fancello

Ordine del giorno "Verità e giustizia per Giulio Regeni"

mercoledì 30 marzo 2016

Ordine del Giorno: Verità e Giustizia per Giulio Regeni (dal Consiglio Comunale del 25 febbraio 2016)

Ordine del Giorno: Verità e Giustizia per Giulio Regeni



Il Consiglio comunale di Palazzolo Acreide



Premesso che:


-Il 3 febbraio 2016 presso Giza in Egitto è stato trovato il corpo senza vita di Giulio Regeni, ricercatore e dottorando italiano di 28 anni, scomparso dalla città egiziana il 25 gennaio 2016;

-Giulio Regeni si trovava in Egitto per compiere degli studi riguardanti il suo corso di dottorato di ricerca in politiche internazionali che stava svolgendo presso l'Università di Cambridge;


Considerato che:


-Il 25 gennaio 2016 era il quinto anniversario della rivoluzione di piazza Tahir che ha portato alla deposizione del presidente Mubarak;

-Come appreso dalla stampa, il corpo di Giulio Regeni mostra chiari segni di tortura. "Bruciature di sigarette, un orecchio mutilato, tagli ed ecchimosi ovunque, un colpo alla testa" (dal Fatto Quotidiano del 5 febbraio 2016), "Aveva sette costole rotte, segni di scariche elettriche sui genitali e un’emorragia cerebrale" (da L'Internazionale del 15 febbraio 2016), "sono state strappate le unghie delle dita e dei piedi. Sono state fratturate sistematicamente le falangi, lasciando tuttavia intatti gli arti inferiori e superiori. E' stato mutilato un orecchio" (da La Repubblica dell'8 febbraio 2016);


Constatato che:


-Giulio Regeni era specializzato in conflitti e processi di democratizzazione ed era in contatto con oppositori del regime di Al Sisi;

-Le autorità egiziane hanno fin da subito fornito versioni contrastanti, arrestando persone che poi sono state velocemente rilasciate;

-Le autorità egiziane hanno scambiato Giulio Regeni per una spia, in quanto qualche giorno prima aveva inviato in Europa dei report riguardanti i suoi studi universitari sui gruppi d'opposizione al regime di Al Sisi, intercettati dai Servizi Egiziani (Repubblica, 15 febbraio 2016, Corriere della Sera, 16 febbraio 2016);


Impegna il Sindaco e la Giunta:


-A sollecitare il Parlamento e il Governo Italiano affinché si attivino in tutte le sedi internazionali preposte per far luce sulla morte di Giulio Regeni;

-A inviare questa delibera ai Presidenti della Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica;

-A inviare questa delibera ai Presidenti di più quanti possibili Consigli Comunali d'Italia e a chiedere che venga messa all'Ordine del Giorno per poter essere votata.

Palazzolo Acreide, 25 febbraio 2016
Fabio Fancello


giovedì 28 gennaio 2016

Derive e derivati

Sono cresciuto nell'epoca d'oro del berlusconismo e del cuffarismo, quando ci insegnavano che far politica era soprattutto un modo per tutelare i propri affari e quelli di chi ti supporta.
Nel frattempo, il paese in cui vivevo era amministrato dalla stessa compagine di adesso, in continuità, ormai da quasi 20 anni. Gattopardescamente”, cambiano le facce, cambia il "portavoce", ma sono stati e sono rimasti sempre gli stessi.
Ho deciso di far politica per non allinearmi a tutto questo, perché sentivo di dover essere contro, di provare a fare qualcosa oltre al lamentarmi.
Perché credevo che il luogo in cui vivevo poteva essere diverso e migliore, perché i miei valori sono sempre stati diversi.
L'ho fatto anche discutendo e litigando con chi quel mondo lo sosteneva e che oggi si risveglia renziano (o grillino) e che magari si indigna pure.
Ho avuto solo due tessere di partito, l'ultima nel 2013 (ma i distratti, probabilmente non lo sanno).
Esperienze di cui vado orgoglioso, perché importanti per la mia crescita e consapevolezza politica.
Nessuna di queste apparteneva a quel mondo e… nemmeno al PD.
Sono state scelte, condivisibili o meno, per qualcuno, fatte sempre in assoluta libertà, spesso anche prima di chi poi mi ha seguito.
Scelte che hanno anche avuto il costo della rinuncia a proposte ben più "prestigiose".
È probabile che a plasmare una certa base ideologica possa aver contribuito l’appartenere ad una famiglia, sempre vissuta tra politica e sindacato, che aveva già avuto la soddisfazione di avere, prima di me, ben due consiglieri comunali al suo interno, con una profonda identità di sinistra.
E mi rendo conto che questo, spesso, diventa l’argomento preferito di chi, subdolamente, vuole minimizzare e mortificare quel che faccio, insultandomi e offendendomi la famiglia.
Perché per quanto bravi o pessimi si possa essere, qualunque risultato otterrai da solo, con certe pregiudiziali e capacità cognitive, ci sarà sempre qualcuno ti darà del raccomandato o ne attribuirà i meriti ad un supporto esterno.
Eppure posso, orgogliosamente, dire che non ho mai dipeso politicamente da nessuno, non ho mai avuto nessuna sudditanza verso gli “onorevoli” e posso anche permettermi di affermare di non aver mai utilizzato la politica per vantaggi personali o occupazionali, forse pagandone, al contrario, anche il prezzo.
Forse sono cose inutili da spiegare a chi mi conosce ed anche a qualche avversario, che credo di aver sempre trattato col dovuto rispetto.
Inutili da spiegare anche a chi giudicava SEL, la mia ultima scelta politica, come "troppo moderata", per poi ritrovarsi, anni dopo, alla guida della versione più conservatrice di quello che era il riferimento del centrosinistra locale.
Due anni e mezzo fa ho aderito ad un progetto politico civico, secondo le regole imposte dal sistema maggioritario. Un progetto promosso anche con l’immediata adesione del Partito Democratico di Palazzolo, con un proprio candidato.
Il circolo SEL, a cui appartenevo, mi ha chiesto lo sforzo di rappresentarlo in questa lista.
Chi c'era, sa che la decisione di accettare la proposta non è stata così scontata come qualcuno vuol far pensare. Ma mi ha dato la soddisfazione di essere stato l’unico candidato, tra quelli designati dai partiti in quella lista, ad essere stato effettivamente eletto.
Ho contribuito, quindi, ad offrire ai miei concittadini una proposta di governo alternativo a quello attuale, nei modi, nelle forme e nei contenuti.
Al progetto confluivano sicuramente esperienze diverse, legate insieme da un'unica idea, essere diversi e possibilmente migliori di chi ci governa.
Su questo i cittadini ci hanno dato fiducia, per questo ci troviamo in un gruppo consiliare di opposizione, con la doppia funzione propositiva e di controllo.
Una fiducia donataci per dimostrare che esiste un modo di amministrare diverso.
Il gruppo consiliare, a cui appartengo, ha sempre rispettato le origini e le appartenenze di ognuno, in coerenza col progetto stesso e nel rispetto di chi vi ha fatto affidamento.
Non saranno sicuramente mancati, in questi due anni e mezzo, degli errori, magari di inesperienza, ma il gruppo ha sempre cercato di rispettare il mandato elettorale.
Non abbiamo mai esitato a denunciare quanto di irregolare o controverso abbiamo riscontrato nell'attività amministrativa.
Abbiamo affrontato, esponendoci molto, forse più del dovuto, temi di natura ambientale, sul frigomacello, sul P.T.A., su alienazioni sospette, sulla tutela del bene archeologico e contro le lottizzazioni di c. da Serra Palazzo.
Battaglie i cui effetti, magari, si vedranno nel medio-lungo periodo e che, è imbarazzante da dire, il PD non ha MAI condiviso, né supportato, ma spesso AVVERSATO.
Mi viene da ripensare a quel “io non dipendo da te!”, urlato tempo fa, in un impeto di rabbia (si, ogni tanto succede anche a me), al consulente del Sindaco, in merito al suo “atteggiamento padronale”, prima che mi togliesse il saluto.
Oggi acquista un sapore diverso ed un valore più pesante.Prevaricare, senza avere i titoli,” – diceva Pasolini – “è fascismo”.
Se il #cambiaverso del residuale PD locale si concretizza nella disperata ricerca di attenzione e magari di un posto alla corte di Re Carlo, non serve demonizzare gli ex compagni di viaggio, c'è già un curriculum che parla da sé. Chiedete e vi sarà dato!
…complimenti per lo stile, vi qualifica!
P.S.: suggerimenti per la prossima volta: un buon grafico, un buon correttore di bozze (ahi, la punteggiatura!) e un ghostwriter un po’ più attento ed informato sullo stato delle cose.
A tal proposito, si segnala un’interrogazione, non mia, dal Consiglio Comunale del 26 giugno 2015, in cui si spiegano i dubbi sul concetto di “gratuità” di certi incarichi. Basta documentarsi!

Riflessioni sull'ultimo Consiglio (dal Consiglio Comunale del 23 gennaio 2016)

Voglio chiarire alcuni aspetti sui fatti avvenuti nell’ultimo consiglio, relativamente ad un mio intervento, divenuto, inconsciamente, oggetto di “lezioni di democrazia”, contro chissà quale atteggiamento vessatorio nei confronti della libertà del consigliere comunale.
Inconsciamente, per non conoscenza dei fatti, da parte di chi è intervenuto.
Il consigliere Gallo ed altri che sono intervenuti, sono persone attente, che democraticamente accettano il dialogo e con cui è piacevole interloquire, senza alterarsi in alcun modo.
Ho scelto di ascoltare, senza replicare, per non alimentare, in peggio, un clima giustamente teso, in cui tutti abbiamo preso atto di una scelta di campo, chiara e libera. Una scelta chiarificatrice per il buon lavoro di questo Consiglio.
Ritengo, tuttavia, sia opportuno conoscere la cronaca degli avvenimenti.
Prima della seduta, come consuetudine, il gruppo consiliare al quale appartengo ha tenuto una rituale riunione di pre-consiglio, con due opzioni in discussione sul tema principale della serata, cioè l’elezione del Presidente del Consiglio Comunale.
La prima, una scelta di protesta, significativa e piena di motivazioni, contro i metodi utilizzati dalla maggioranza, che sia io che i consiglieri Cappellani e Spada, avevamo già evidenziato nei nostri interventi.
Il metodo del concorso a premi, quello di attribuire le cariche a chi riporta più voti, che non mette necessariamente fra i requisiti la professionalità necessaria e le reali capacità amministrative; se ci sono, bene, se non ci sono, poco importa. Un operato, sin qui, che corrisponde a coprire necessità di lista e a consolidare opportunità “lavorative”, anche ventennali, in alcuni casi.
Quindi la nostra prima opzione era di confermare il Presidente uscente, accettando, per una volta, il vostro criterio. Il consigliere più votato alla massima carica.
Discutibile, ma sempre criterio era. Criterio tradito da parte vostra, come per tante altre cose. Tradimento nei confronti dell’elettorato.
Sarebbe stata, tuttavia, una protesta di difficile comprensione. Sarebbe divenuta motivo di spiegazioni e discussioni sull'interpretazione autentica, quindi un’inutile perdita ti tempo. Un distogliere l’attenzione da proposte e problemi più seri, legati al ruolo di opposizione.
La seconda opzione era quella di offrire un candidato credibile e preparato, scelto all’interno del Gruppo, nel caso, l’avv. Giulia Licitra. Candidatura accettata dall’interessata e condivisa dai presenti.
La consigliera Giardina, partecipando, in ritardo, alla riunione, ha appreso della decisione unanime del gruppo, chiarendo, tuttavia, che avrebbe votato per l’attuale Presidente Sigona, ma dichiarandosi disponibile a chiarire in Consiglio, luogo di massima espressione di libertà e risonanza, i motivi del voto. Cioè a rendere pubblico l’indirizzo della segreteria del partito, a cui risulta iscritta dal dopo elezioni.
I consiglieri del gruppo consiliare hanno preso atto serenamente (e l’interessata può testimoniarlo) della scelta e dell’impegno preso, non operando alcune pressione o critica alla decisione libera e convinta della consigliera Giardina.
La sua libertà di scelta risulta, quindi, salvaguardata e garantita.
Ciò significa che il mio intervento, come quello di qualsiasi altro componente del gruppo consiliare, era programmato. Ha dato l’opportunità di un chiarimento pubblico, su un fatto che determina, indubbiamente, un cambio del panorama politico di questo paese, che non poteva passare in sordina.
Nessuna rabbia o acrimonia nei confronti della consigliera Giardina, ma naturale presa d’atto della libera scelta operata e che determina una realtà politica nuova.
D’altronde, non è la prima volta che, per un motivo o per un altro, si sono registrati, negli anni passaggi di consiglieri da una parte all’altra. È uno degli aspetti fisiologici della politica locale.
Ne consegue che il Partito Democratico ha scelto di stare vicino alla maggioranza, avendo indirizzato in tal senso tutti i propri consiglieri.
Lo avvalora la scelta operata dal gruppo consiliare sul nome della consigliera Licitra, anch'essa con tessera PD. È stata un’opportunità tesa a garantire l’unità del gruppo stesso e, contemporaneamente, senza ledere le esigenze e le sopravvenute aspirazioni di partito.
Il terzo consigliere PD, dichiaratosi, giustamente, fiero di appartenere all’attuale maggioranza, per storia e convinzione, sarebbe stato ugualmente eletto, senza il minimo sospetto di defezione alcuna dei suoi.
Allo stesso (a Lei sig. Presidente) va il nostro apprezzamento per la chiarezza e la coerenza dimostrate, nonché una collaborazione disinteressata, nei momenti in cui si tratteranno argomenti di interesse collettivo.
La gioia del partito, pertanto, poteva essere ugualmente soddisfatta. Il vanto di avere, senza colpo ferire, conquistato una carica istituzionale prestigiosa poteva essere espresso, senza generare quei dubbi che oggi sono realtà, ovvero una nuova scelta di campo!
Un’analisi politicamente più attenta e maggiore esperienza nell’arte di praticare la politica, avrebbero suggerito il voto del quinto consigliere a favore della Licitra. Invece si è registrata la ferma - premeditata - volontà di rompere il gruppo di opposizione.
Si poteva, persino, capire un “aiutino” al Presidente neoeletto, solo se non avesse potuto contare su numeri certi.
Ma oggi la parte politica in questione ha scelto fra due candidati, propri iscritti e presenti in Consiglio, in continuità con la peggiore tradizione che già ha visto negli anni e nei in vari Consigli precedenti, la presenza di partiti con propri consiglieri in entrambi i versanti.
Frutto, indubbiamente, di assenza di linea ed analisi politica coerente ed in prospettiva, finalizzata al potere, in quanto tale.
Un partito, se tale è, per sua definizione rappresenta una parte, non più parti, appunto, per esclusivo interesse di potere, in virtù dei numeri acquisiti.
La conclusione di questo mio intervento, un augurio: amici come prima nel rispetto dei ruoli assunti.

Palazzolo Acreide, 23 gennaio 2016
Fabio Fancello

sabato 23 gennaio 2016

Richiesta accesso Consiglio Comunale al Frigomacello

Gruppo Consiliare
Cittadini attivi per Palazzolo

Al Sindaco
del Comune di
Palazzolo Acreide
Al Presidente del
Consiglio Comunale
del Comune di
Palazzolo Acreide
Oggetto: Richiesta accesso Consiglio Comunale al Frigomacello
Il quotidiano “La Sicilia”, il 9 gennaio 2016, riferisce di un incontro, avvenuto tra il Presidente dell’Agenzia di Sviluppo degli Iblei e il Commissario del Libero Consorzio, per definire – si legge – il “nodo del Frigomacello di Palazzolo”, la cui consegna, secondo le previsioni, era prevista entro la fine del 2015.
Secondo il Commissario manca solo il collaudo, sia tecnico che amministrativo. Dopo di che, un successivo incontro definirà le modalità di gestione, che – si legge – dovrà “essere territoriale” ed utile al “rilancio della zootecnia iblea e alla valorizzazione delle carni iblee”.
Premesso quanto sopra, entriamo nel campo prettamente amministrativo e politico del nostro Comune.
Da circa un ventennio le campagne elettorali hanno avuto come oggetto di rilievo la costosa opera del frigomacello. Tutti i contendenti hanno utilizzato l’argomento per far valere le proprie ragioni.
Oggi verrebbe da chiedersi quali sono “le ragioni” che sono state confermate dagli eventi.
Insomma, a chi va il merito di questa grande opera, fonte di giuste attese per il rilancio di tutto il territorio ibleo, grazie anche ad un investimento di denaro pubblico pari a 4,5 milioni di euro.
Chi ha seguito l’opera, indubbiamente, potrà vantarsi del buon operato per almeno altri 20 anni, soprattutto se la gestione rimarrà territoriale per il rilancio della zootecnia e delle carni iblee.
Prendiamo atto, nel leggere le conclusioni dell’incontro tra il Presidente della Agenzia e il Commissario, che il frigomacello sarà aperto a breve, non appena concluse le procedure di collaudo e di definizione della gestione.
Questo Consiglio Comunale ha la sorte e la fortuna, per continuità, di trovarsi al centro di quello che sarà un avvenimento storico: l’inaugurazione di una struttura basilare per il proprio territorio.
Si troverà ad essere, vuoi o non vuoi, la parte ospitante, per il solo fatto che l’opera è ultimata nel territorio comunale di Palazzolo.
Alla luce di questo ruolo imminente, riteniamo opportuno e necessario che le SS.VV, Presidente e Sindaco, si attivino, presso il Commissario del Libero Consorzio, per chiedere l’accesso al frigomacello dei componenti di questo Consiglio, per una sorta di visita istruttiva e di lavoro sul campo.
Considerato che l’opera, a quanto risulta, è completa, che non esistono, pertanto, motivi di sicurezza che impediscano la visita, e che la stessa si dovrà svolgere in presenza di tecnici responsabili del Libero consorzio, vi sollecitiamo, Sig. Presidente e Sig. Sindaco, affinché la visita in questione possa avvenire entro la prima decade del prossimo mese.
Nel ringraziare anticipatamente le SS.VV. per l’utile intervento di cui intenderanno farsi parte attiva, chiedendo di essere costantemente informati sull’ iter della richiesta, porgiamo auguri di buon lavoro.
Palazzolo Acreide, 23 gennaio 2016
I Consiglieri

mercoledì 13 gennaio 2016

Il PD e la Presidenza del Consiglio Comunale (nota del 13 gennaio 2016)



Il “saluto” compiaciuto del segretario del Partito Democratico palazzolese all’elezione di un proprio tesserato alla Presidenza del Consiglio Comunale, è un segnale di un’avvenuta mutazione politica, già in atto da qualche tempo.
Molteplici i percorsi politici condivisi con il PD negli ultimi anni, sempre in contrapposizione ad un ventennio amministrativo deleterio, mascherato da liste civiche di evidente collocazione nel centrodestra.
L’ultima esperienza risale alle Amministrative del 2013, in cui spiccava il nome dell’attuale segretario del PD cittadino, oggi consulente assicurativo del Sindaco (D. S. n.20 del 26/05/15), quale assessore designato nella lista “Cittadini attivi per Palazzolo”, in netta contrapposizione per idee, programma e progetti operativi a quella dell’attuale Sindaco.
La fuoriuscita dal partito del gruppo storico, per “incompatibilità ambientale” e in polemica con la linea di “utile collaborazione”, promossa dal segretario, verso gli avversari storici e l’annessione di figure di nota appartenenza filo-amministrativa, erano già stati segnali preoccupanti.
L’indicazione di voto del PD locale ai propri consiglieri aderenti, in favore del neoeletto Presidente Sigona, ufficializza un supporto, fino ad oggi inedito e, probabilmente, non necessario, all’Amministrazione Scibetta.
Tuttavia, è da ritenere coraggioso, apprezzabile e coerente il contributo della consigliera PD Licitra (proposta come candidato alternativo), che ha confermato la sua fedeltà al mandato, affidato dai cittadini alla lista “Cittadini attivi per Palazzolo”, di essere alternativi a “Noi per Palazzolo”, oggi lista di maggioranza, di cui il neoletto si è subito dichiarato, anche giustamente, parte attiva e figura storica ed identificabile.
Non finirà qui, probabilmente. C’è il sospetto che dietro l’atteggiamento “collaborazionista” ci siano le velleità, in verità, finora, espresse alquanto goffamente, di ottenere un’inclusione nella continuità dell’attuale maggioranza amministrativa, magari esprimendo un proprio candidato alla poltrona di Sindaco. Un volto nuovo, ma gradito all’attuale entourage della maggioranza, di garanzia per gli interessi, il mantenimento dello status quo e, quindi, di una perfetta continuità.
L’auspicio è quello che tale “svolta” non abbia il supporto e la condivisione dei vertici provinciali del partito, invitati piuttosto a fare chiarezza.
Ritengo che la fiducia accordataci dai cittadini meriti una corretta informazione su quanto avvenuto e che essa, insieme al ruolo di controllo e di alternativa che essi ci hanno attribuito, non sia barattabile con una medaglietta di cui, tra l’altro, non si ha neppure il merito, da esibire nei luoghi della politica provinciale.
Palazzolo Acreide, 13 gennaio 2016
Fabio Fancello
Consigliere Comunale di
“Cittadini attivi per Palazzolo”