sabato 21 aprile 2018

Dal Consiglio Comunale del 20 aprile 2018


Al Presidente del Consiglio Comunale
del Comune di Palazzolo Acreide

 e p. c. Al Sindaco

Ai Capigruppo di “Noi per Palazzolo”
e “Cittadini Attivi per Palazzolo”
Desidero mettere questo Consiglio Comunale a conoscenza di una vicenda che mi riguarda personalmente, tuttavia connessa alla mia attività di Consigliere Comunale e, quindi, di rappresentante istituzionale di questo Comune.

Una vicenda ormai pubblica, come sono gli atti che la compongono, fortunatamente finita bene.

Due premesse sono necessarie alla comprensione.

Nel giugno 2015 un Consigliere del mio gruppo ha presentato un’interrogazione avente per oggetto degli incarichi concessi dal Sindaco a tre professionisti definiti “impropriamente” a titolo gratuito. Le ragioni di questo giudizio venivano ben spiegate nel testo dell’interrogazione.

Si riconosceva, tuttavia, la professionalità dei tre incaricati, ma si contestava la metodologia con cui erano state effettuate le nomine che, secondo l’interrogante dovevano essere fatte con i criteri di bando pubblico, pur nelle condizioni di gratuità. Uno dei professionisti era il Segretario del Partito Democratico di Palazzolo, chiamato come Perito ad assumere un incarico definito a titolo gratuito.

L’interrogante cercò di evidenziare che la presunta gratuità dell’incarico si sarebbe comunque trasformata in un vantaggio economico e professionale per un qualsiasi professionista, anche come titolo acquisito da far valere nei confronti di altri colleghi dello stesso ramo.

Nel gennaio 2016, a seguito del rimpasto di Giunta, questo Consiglio ha eletto un nuovo Presidente.

Come certamente ricorderete, l’attuale Presidente Sigona è stato eletto con i 11 voti, mentre la Consigliera Licitra, candidata del gruppo Cittadini Attivi per Palazzolo ottenne 4 voti.

In quell’occasione, chiesi chiarezza sulla vicenda, intendendo ovviamente un chiarimento di natura politica sul perché la candidata del gruppo di minoranza avesse ottenuto 4 voti anziché 5. Ricordo che ebbi anche uno scontro con il Consigliere Gallo e con altri colleghi consiglieri.

Fu poi la Consigliera Giardina a spiegare di aver votato per il Consigliere Sigona su indicazione del suo Partito di riferimento, il Partito Democratico.

Oggetto del dibattito che ne scaturì fu l’apparente allineamento del PD locale alla maggioranza consiliare e sull’eventuale presenza dello stesso a sostegno della compagine amministrativa.

Certo, leggendo della sua candidatura a Sindaco, Presidente Sigona, alcune delle riflessioni di quel periodo, oggi appaiono quasi come profetiche.

Superate le premesse, vengo ai fatti.

Chiusa la vicenda consiliare, il gruppo Cittadini Attivi per Palazzolo (si badi bene, il gruppo politico, non solo quello consiliare) scelse di pubblicare un manifesto, in cui informava i cittadini di Palazzolo su quanto accaduto e spiegava le riflessioni politiche maturate dal gruppo stesso.

Si faceva riferimento anche alle indicazioni date, più o meno ufficialmente, dal PD di Palazzolo in favore dell’elezione dell’attuale Presidente del Consiglio, menzionando anche la questione dell’incarico gratuito.

Immediato fu il riscontro da parte del PD locale, come è lecito accada in un normale clima di dialettica politica, soprattutto quando si vuol far chiarezza su una questione.

Tuttavia, il contenuto del manifesto sembrava più un attacco sul piano personale che un documento dal valore politico.

Si cercava di raccontare la presunta disgregazione della lista elettorale Cittadini attivi e del gruppo ad essa connesso, e si tentava di spiegare la vicenda dell’incarico.

NESSUNA menzione o spiegazione sulla vicenda dell’elezione del Presidente del Consiglio.

In compenso non sono mancate le offese nei confronti del sottoscritto, della sua appartenenza politica e della sua famiglia (situazione con cui, purtroppo, convivo ormai da anni) e di un altro Consigliere Comunale, additato per aver effettuato un’altra scelta di campo.

Ho preferito evitare, come invece mi era stato suggerito da tanti, di dar seguito alla questione con un ulteriore manifesto, anche perché ritenevo non avrebbe riscosso l’interesse di alcuno, escluse le figure coinvolte, convinto che i problemi per i cittadini, è evidente, sono altri.

Scelsi anche di non adire alle vie legali, pur avendone, probabilmente, tutte le ragioni.

In compenso, come spesso ho fatto con la mia attività consiliare in questi anni, ho deciso di riportare e commentare il manifesto sul mio profilo personale Facebook, parlando della mia esperienza politica sin dagli esordi, di ciò che sono stati i miei valori, di quel che intendevo per il fare politica e della differenza di vedute con la segreteria PD sulla situazione locale, guardandomi bene dal nominare o offendere alcuno.

I commenti, comparsi di seguito, sono stati il pretesto per ricevere, una querela per diffamazione, la prima ricevuta in vita mia.

La vicenda mi è stata notificata alla fine del 2016, nei giorni precedenti il Referendum Costituzionale, e, lo ammetto, mi ha amareggiato parecchio, perché aveva a che fare con il modo in cui svolgevo il mio ruolo e la mia azione politica, che, in qualche modo, si stava cercando di inibire.

Il mese scorso la questione è stata definitivamente chiusa, dopo un ricorso ad una prima archiviazione, promosso con insistenza dalla parte denunciante.

Il magistrato in Camera di Consiglio ha disposto per l’archiviazione in maniera definitiva, considerando la vicenda nei limiti di una democratica dialettica politica.

Riflessioni.

Cosa resta di questa vicenda?

Non ho ancora deciso se proseguire con una controquerela o chiudere la questione qui.

Certo rimarrà un ulteriore tassello da includere nella bella e difficile esperienza di questi 5 anni di attività consiliare.

Quando 5 anni fa, in una campagna elettorale che, permettetemi di dirlo, sembrava molto più vivace e concreta di quella attuale, giravo per Palazzolo, incontrando le persone e chiedendo il loro sostegno, lo facevo partendo da dei princìpi, che erano quelli di legalità e sviluppo sociale ed economico per questa comunità, e da dei valori morali ben definiti e, credo, evidenti.

Forte di un’esperienza politica che ormai ha superato i 20 anni, costruita con delle idee e dei valori ben chiari in testa, ho sempre cercato di rimanere fedele all’impegno assunto con quei cittadini.

Ho scelto innanzitutto di rimaner coerente con me stesso, orgogliosamente “dalla parte sbagliata”, quella in cui c’è molto da spendersi e poco da spartire.

Gli scontri con la maggioranza e con la Giunta sono stati anche molto accesi e animati, ma ho sempre cercato di evitare la parola fuori posto, il turpiloquio, lo sbeffeggio e l’offesa sul piano personale.

Posso tranquillamente dire di non aver tratto vantaggi dal ruolo esercitato in questi anni, nemmeno a livello economico.

Avevamo preso l’impegno con i cittadini di rinunciare ai gettoni di presenza, poi per ragioni legate al bilancio abbiamo deciso di farli comunque figurare tra le uscite.

L’utilizzo che ho fatto di quei soldi (per quanto si tratti comunque di somme irrisorie) è stato sempre orientato a giustificare la mia attività politica, coprendo le spese per i manifesti o per le bollette della luce nelle sedi in affitto. Il resto ho scelto di devolverlo, anche se qualcuno mi ha rimproverato per non averlo pubblicizzato a suo tempo, ad associazioni onlus che ho ritenuto coerenti con i valori in cui credo e che non potranno sicuramente restituirmi il “favore” sul piano elettorale.

Questo sarà l’ultimo o probabilmente il penultimo Consiglio di questo mio mandato elettorale.

Non so se e quando ce ne saranno altri, per me, in futuro.

Posso solo dire di aver vissuto questo mandato come un vero servizio a questa comunità, cercando di svolgerlo nel modo più disinteressato possibile.

La qualità di quanto detto e fatto la giudicheranno gli altri, ma, con coscienza, so di aver fatto del mio meglio, con le mie competenze e con tutti i miei limiti.

Ci aspetta una campagna elettorale in cui, a sentire le voci che circolano, si prospettano circa 84 possibili Consiglieri Comunali.

Spero che ognuno di loro sia cosciente che sedere su questi banchi è una responsabilità seria, non una passerella dove testare la propria popolarità, né un posto dove c’è una poltrona da scaldare, né dove calare la testa perché qualcuno ci dice di farlo.

Credo che per svolgere l’attività di Consigliere Comunale bisogna sempre essere in grado di prendere una posizione sulle cose, di esporsi sulle questioni, di saper decidere e anche di capire quando si è sbagliato, di comprendere e affrontare i problemi, anche di denunciare gli eventuali illeciti riscontrati.

Questo equivale ad esporsi a critiche, a volte anche gratuite, ma anche a qualche apprezzamento, a volte, purtroppo, a pressioni e minacce o a situazioni surreali, come quella che mi è capitata.

Palazzolo Acreide, 20 aprile 2018                                                                        
Il Consigliere Comunale
Fabio Fancello