venerdì 7 giugno 2013

Quando ho accettato la mia candidatura avevo previsto molte cose.

Che sarebbe stata una campagna elettorale molto dura e faticosa, che non sarebbero certo mancate le critiche, le provocazioni e le offese personali. Che d’altro canto sarebbero potute arrivare anche attestazioni di stima e di rispetto, che per fortuna non sono mai mancate. Ma soprattutto ero cosciente che candidarsi voleva dire mettersi in discussione, sfruttare l’esperienza accumulata in questi anni e dare un giusto epilogo ad un percorso intrapreso ormai da più di 13 anni.

È il momento giusto per fare un primo bilancio di quest’esperienza inedita.

Mi sono trovato in un gruppo che col passare del tempo si è compattato sempre più, che oggi è molto coeso, proprio grazie alla condivisione di questa esperienza. Un gruppo che credo m’abbia valorizzato pienamente. Un gruppo che ha saputo stringersi attorno al suo candidato sindaco, nei tanti momenti di difficoltà.

Dopo un comizio in piazza, che agli inizi non avrei mai immaginato di saper fare, dopo i comizi rionali su cui, con un po’ di “sana follia”, ci siamo buttati con l’entusiasmo e l’orgoglio di chi crede davvero in quel che dice e che sta facendo, non posso che avere un ricordo positivo di quest’esperienza.

Abbiamo offerto ai palazzolesi una proposta amministrativa, abbiamo cercato di far passare il messaggio che esiste un gruppo che si sta mettendo in gioco con un progetto di amministrazione diversa, che abbia come priorità il benessere dei cittadini e la ricostruzione in modo organico di ogni settore del paese. L’abbiamo fatto mettendoci l’anima e la faccia in tutte le occasioni possibili, abbiamo voluto dire che “noi ci siamo” e non abbiamo vergogna di dirlo, abbiamo cercato di far sentire le nostre voci, di farle sentire tutte.

Ed è doveroso un ringraziamento sentito a chi sin dall'inizio si è adoperato per sostenermi.

Agli amici, quelli veri, a cui il voto non è stato neanche necessario chiederlo, e ad altri, che magari hanno vissuto il confronto con l’imbarazzo di chi non vuole scontentare chi è candidato altrove, fiducioso che alla fine sapranno fare la scelta giusta. A tutti coloro che, oltre ad impegnarsi CON me, si sono impegnati PER me, coinvolgendo e convincendo anche altre persone a darmi sostegno. A tutti quelli che mi avevano già scelto prima ancora che andassi a chiederlo, a chi ha tenuto a dimostrare che non sono solo. A chi avrebbe voluto votarmi ma non può e si è speso come ha potuto, a chi mi è stato accanto, nonostante la stanchezza, dopo ogni giornata di questa lunga campagna elettorale.

Adesso finalmente arriva il silenzio. La speranza è che l’11 giugno Palazzolo possa finalmente risvegliarsi libera e cosciente delle proprie potenzialità, finora inespresse. Che possa rianimarsi, come è stato in queste settimane, ma stavolta con i presupposti sani di una comunità che vuole risorgere e che non ci sta ad essere condannata al declino, che abbia voglia di rialzarsi e finalmente ripartire.