giovedì 18 dicembre 2014

Consiglio dell’Unione “Valle degli Iblei” del 18/12/2014

Consiglio dell’Unione “Valle degli Iblei” del 18/12/2014
Dall’allegato alla “INFORMATIVA” su cui ho brevemente insistito, si evince un profondo malessere del personale operante nell’Unione e che, per mia profonda convinzione e formazione, deve essere trattato, in ogni caso, per ogni singola sua unità, da lavoratore dipendente, per quanto attiene i doveri ma anche e, soprattutto, i diritti in carico ai lavoratori.
L’ allegato, del luglio scorso, mi porta a chiedere:
· Se i 4 mesi arretrati di stipendio spettanti al personale in forza all’Unione, o ad alcuni di esso, risultano essere stati pagati;
· Se risulta pagata la tredicesima dell’anno precedente e saldi vari pregressi (quali, questi ultimi?);
· Quali i motivi del ritardo dei pagamenti e quali le responsabilità attribuibili ai singoli Comuni o all’Unione stessa;
· Se risultano in atto pendenze relative al pagamento delle retribuzioni;
· Se per essere retribuiti occorrono pressioni o il ricorso alle vie legali, come si evince dall’allegato;
· Quanti e quali i contenziosi legali, relativi all’oggetto pagamento spettanze, hanno visto soccombente l’Unione, costretta come si legge a pagare;
·  Chi ha pagato le spese legali del soccombente;
· Se risulta a vero che l’Ente Unione ha accumulato, come si legge, enormi debiti (nel caso quali e come intende sanarli);
· Se da luglio ad oggi sono pervenuti ulteriori ricorsi legali, diffide/messe in mora o decreti ingiuntivi presso terzi di conoscenza di questa Unione;
· A proposito di terzi, quali i Comuni che non hanno provveduto o provvedono al trasferimento delle somme necessarie.
Ritengo in conclusione che l’Unione, a prescindere da qualsiasi considerazione, non può esimersi dal pretendere e dal darsi una organizzazione ottimale, che a leggere le lamentele (che ritengo giuste, se non smentite) IN ATTO NON HA, nonostante, aggiungo, l’Unione goda di autorità preposte al buon funzionamento amministrativo.
Non ultimo, occorre considerare che l’Unione, presumo, è costretta a pagare le spese conseguenti a ricorsi o diffide, mentre, quanti interessati, a leggere l’allegato, possono godere di patrocinio gratuito.
Ritengo, infine, che le conseguenze negative, di quella che appare scarsa e inefficiente organizzazione, non possono ancora ricadere sulle spalle dei cittadini da noi rappresentati, ma devono avere certe responsabilità politiche ed amministrative.
Lì 18/12/2014                                                       

Fabio Fancello


Unione "Valle degli Iblei" 18 dicembre 2014

sabato 29 novembre 2014

Dichiarazione su Consulta dei Giovani (Consiglio Comunale del 28 novembre 2014)

Vorrei ringraziare ed elogiare i componenti della I Commissione e l’Assessore al ramo.
Si può dire che le discussioni sullo Statuto, all’interno delle varie sedute di Commissione sul regolamento, siano state discussioni “vere”, nel senso che pur partendo da posizioni quasi antitetiche, attraverso il dialogo, l’approfondimento del singolo punto, si è riusciti a raggiungere un risultato che ha convinto tutti, pienamente.
L’organo che ci si appresta ad approvare, in sostituzione di quello precedente, riporta alcune novità.
Viene consentita la partecipazione ai giovani non residenti che hanno i propri interessi nella nostra comunità e a coloro che, pur non rientrando nella fascia d’età stabilita (16-30 anni), vogliono dare un contributo, pur senza avere diritto di voto. Entrambe erano prassi implicite, nel recente passato, oggi sono addirittura previste ufficialmente.
Inoltre è cambiato il meccanismo di elezione degli organi di Presidenza, con l’elezione di cinque componenti che, in un secondo momento, andranno ad eleggere collegialmente i vari ruoli.
La Consulta è già stata un’esperienza formativa per diversi giovani, alcuni dei quali hanno partecipato alle ultime competizioni amministrative, altri che addirittura siedono in questo Consiglio, come il Consigliere Russo e il sottoscritto.
È un organo che consente sì l’avvicinamento al mondo della politica, ma che aiuta anche a comprendere meglio il funzionamento della macchina Amministrativa, come la nascita delle Delibere, i procedimenti di finanziamento e le liquidazioni.
Lo spirito con cui abbiamo lavorato sullo Statuto è stato quello di far sì che la si potesse trasformare in uno strumento utile, non solo per coinvolgere le varie organizzazioni a partecipare ai progetti, ma anche per farle diventare gli attori della Consulta stessa.
Ogni organizzazione del territorio avrà la possibilità di proporre un giovane a rappresentarla e su cui l’organizzazione stessa spenderà il proprio nome. Vorremmo che l’organo divenisse lo strumento con cui le organizzazioni possano realizzare i propri progetti, a finalità giovanile, difficilmente realizzabili in altro modo.
La Consulta dovrà essere anche formativa per i giovani partecipanti, renderli consapevoli della realtà che li circonda e dei suoi problemi, consentendogli anche quella maturazione che li trasformi in una nuova classe dirigente che, magari, potremo anche ritrovare in questo Consiglio, prima o poi.

Per questo chiedo all’Amministrazione e all’intero Consiglio, che sin da domani ci si adoperi per promuoverla nel miglior modo possibile, partecipando ad Assemblee di Istituto nelle scuole, invitando le Associazioni locali, approfittando anche del registro appena approvato, coinvolgendo le parrocchie, realtà storicamente protagoniste nella nostra comunità.

Tutela del territorio dell’Unione dei Comuni - Consiglio dell'Unione dei Comuni "Valle degli Iblei" del 27 novembre 2014

Al Presidente dell’Unione dei Comuni “Valle degli Iblei”
Alla Giunta dell’Unione
Al Presidente del Consiglio dell’Unione
Oggetto: tutela del territorio dell’Unione dei Comuni
Nelle sedute del Consiglio dell’Unione, tra le ragioni portanti, si è spesso registrato un preciso orientamento, finalizzato alla condivisione dei vari servizi e all’ottimizzazione della spesa pubblica. Orientamento che si comprende e si condivide, in quanto ragione, appunto, dello stare assieme.
Allo stesso modo si auspica che la condivisione possa riguardare anche altri servizi e settori, come, ad esempio, la tutela del territorio e dell’ambiente.
Proprio in tal senso, già nel recente passato l’Unione si è investita dell’impegno di favorire la realizzazione di un piano, condiviso, per il riassetto delle emissioni elettromagnetiche.
Altro impegno utile, di analoghe finalità, non può che essere quello della prevenzione e della lotta all’abusivismo edilizio.
Si chiede, quindi, nell’interesse dell’Unione stessa e dei suoi cittadini, la formulazione di provvedimenti atti ad una difesa del territorio, intendendolo quale patrimonio comune.
A tal proposito, occorre fare alcune premesse e considerazioni.
Il 21 gennaio 2014, con Delibera di Giunta Municipale n. 5, il Comune di Canicattini Bagni ha concretizzato la “Istituzione unità di progetto finalizzata all’emissione dei provvedimenti repressivi e sanzionatori in materia di abusivismo edilizio”.
Non si tratta di un’invenzione del Sindaco o della Giunta, ma di un riscontro alle necessità che la Regione ha rivolto alle Amministrazioni, al fine di vagliare misure oculate sulle attività di sorveglianza in materia di abusivismo edilizio e a prevenzione degli effetti devastanti che esso comporta per il territorio.
Si ritiene l’esempio canicattinese come adattabile ed estendibile a tutto il territorio dell’Unione, attraverso la gestione del territorio comune attraverso la sua tutela, assecondando anche gli indirizzi regionali.
Va ricordato che la stessa proposta, in forma dettagliata e sotto forma di atto di indirizzo per la Giunta Municipale, è stata presentata dal Gruppo Consiliare di appartenenza del sottoscritto al Consiglio Comunale di Palazzolo Acreide, intendendo finalità analoghe e motivata dal “sentore” di possibili inefficienze, segnalate al Gruppo stesso e tutt’ora da verificare, con l’invito a cambiare e migliorare le modalità con cui si effettuano le azioni di prevenzione e repressione degli abusi.
Al Segretario Generale di Palazzolo, ricoprente analogo ruolo proprio a Canicattini Bagni, è stato chiesto, al fine di facilitare il lavoro e di accelerare i tempi di realizzazione, di esaminare quanto realizzato dalla Giunta canicattinese, cogliendone motivazioni, non dovute a contingenze ma da volontà di azione preventiva e di controllo, e valutandone l’adattabilità al territorio palazzolese.
Lo stesso Segretario, durante la seduta Consiliare del 16 ottobre scorso, pur riportando gli indirizzi regionali, ha lapidariamente concluso intendendo l’adozione dell’atto come “un sovrapporsi di atti essendo ben individuati i soggetti responsabili che hanno l’obbligo di porre in essere tutti i provvedimenti repressivi”. Il Gruppo Consiliare di maggioranza, su indicazione del Sindaco che ha, di fatto, condiviso l’analisi del Segretario Generale, ha respinto la proposta.
Colpisce, tra l’altro, la posizione del Sindaco. Pur consapevole che l’attribuzione di responsabilità ai soli Dirigenti di Polizia Municipale e Ufficio Tecnico, il cui dialogo reciproco, come già dimostrato, è spesso carente o inesistente, è da ritenersi insufficiente, ha di fatto ignorato una proposta che richiamava la volontà regionale e che rispondeva anche a delle necessità del territorio.
In questa sede, oggi sede del Consiglio dell’Unione, si rinnova, indirettamente, l’invito al Sindaco di Palazzolo a riconsiderare la propria decisione.
Inoltre, intendendo l’Unione come soggetto orientato a solidarizzare le varie realtà territoriali che la compongono, si rivolge, agli organi dell’Unione, in particolare alla Giunta, l’invito a far propria la proposta di istituzione di una unità di progetto comune per il contrasto e la repressione dell’abusivismo edilizio, studiando e realizzando misure uniformi e condivise su un tema di tale gravità, magari attraverso l’utilizzo di risorse umane comuni.
L’auspicio è che la volontà unitaria che caratterizza quest’organo possa essere rivolta anche verso misure che tendano alla difesa delle municipalità che lo compongono, nel rispetto dei territori, dell’ambiente e degli stessi cittadini.
Palazzolo Acreide, 27 novembre 2014
Fabio Fancello
Consigliere dell’Unione dei Comuni “Valle degli Iblei”

venerdì 7 novembre 2014

Dichiarazione di voto sull'o.d.g. per richiesta istituzione Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso di Emanuele Scieri

All’ordine del giorno la richiesta di una commissione d’inchiesta per una vicenda risalente a 15 anni fa.
La vicenda di un ragazzo che aveva l’ambizione di fare l’avvocato e che si trovava a svolgere il servizio di leva obbligatorio, che all’epoca era inteso come ulteriore attività formativa.
Poi è avvenuta la tragedia, si dice per ragioni riconducibili ad atti di nonnismo, accompagnata da tanta omertà.
Questa vicenda, come, con le dovute differenze, quella del caso Cucchi, purtroppo lascia intendere che lo Stato non sempre è capace o non sempre vuole ricercare e scoprire la verità.
L’esistenza di comitati e di gruppi Facebook che chiedono verità e giustizia, che lanciano iniziative come questo odg e quelle del mail bombing ai deputati, dimostrano che, dopo 15 anni, il dolore è ancora forte e che la rabbia brucia ancora.
Ed è per questo che il nostro voto non può che essere favorevole.
Tra l’altro, l’istituzione della commissione d’inchiesta potrebbe essere un segnale, in grado di contribuire a far acquisire ai cittadini una rinnovata fiducia nello Stato e nelle istituzioni, anche alla luce delle recenti vicende verificatesi a Roma, con le cariche agli operai dell’AST di Terni da parte delle forze dell’ordine, semplici esecutrici, a loro volta, di ordini venuti dall'alto e che si sono rivelati evidentemente sbagliati.

Risposta all'interrogazione sulla nota prot. n. 5098 del 14.05.2011 del IV Settore LL. PP.


Risposta all'interrogazione sul quesito art. 32 Statuto Comunale (Riscontro a Consiglio Comunale del 29 settembre 2014)


Risposta all'interrogazione "rilascio copia verbale sopralluogo cantiere edile per frigo macello" (Riscontro a Consiglio Comunale del 29 settembre 2014)


giovedì 6 novembre 2014

C’è un Ministro, che si fa trovare spesso impreparato, che ha raccontato al Parlamento cose “diversamente vere”, venendo ampiamente smentito dai fatti.
Ce n’è poi un altro che non è stato in grado nemmeno di garantire il regolare svolgimento di un concorso universitario.
Ma non vanno via, né li cacciano. Loro devono rimanere lì, perché altrimenti casca giù un Governo di incapaci.
Un Governo, che doveva essere di transizione e che si regge su un Parlamento di nominati già delegittimati dalla Costituzione, che invece va così veloce da puntare a durare all'infinito, riscrivendosi le regole del gioco a proprio piacimento.
È lo stesso che vuole trasformare una splendida isola del Mediterraneo, le cui potenzialità in campo agricolo, ambientale, turistico e dei beni culturali sono immense, ma tuttora inespresse, in un pozzo per trivellatori da tutto il mondo.
Che pensa bene di rispolverare opere inutili, come il fantascientifico ponte sullo stretto, supportato da reti autostradali e ferroviarie degne, che non esistono e che nessuno ha intenzione di realizzare mai, con dall'altra parte una criminalità organizzata che, probabilmente, già si lecca i baffi pensando a quanto potrà lucrarci su.
Che non ha, d’altro canto, mai messo lo stesso impegno nell'impedire che quest’isola divenisse una servitù militare americana, con tanto di basi, radar e immunità particolari, a discapito della salute e dei rischi, anche di sicurezza, per i suoi abitanti. Lo straniero padrone a casa d’altri.
Però ci si indigna per i rifugiati politici, che hanno la colpa di essere considerati dalla burocrazia come un peso per la collettività, anziché una risorsa, perché si è incapaci di accogliere e guardare lontano.
E se, invece, questa indignazione e questo risentimento verso gli ultimi, li si iniziasse a provare per tutte le altre cose?

lunedì 20 ottobre 2014

Carnevale Palazzolese

Rifondare e rigenerare il Carnevale, uno dei più antichi di Sicilia, senza smarrire la tradizione e con un’alta qualità che si auspica accompagni sempre l’impegno e il lavoro di tutti gli attori della manifestazione.

La proposta di Cittadini Attivi è quella del programma elettorale grazie al quale siamo stati eletti.
Un Carnevale senza concorso per alcuni anni, con la sottoscrizione di veri e propri contratti, proporzionali al budget disponibile, tra Comune e carristi e gruppi in maschera, basato su un macro-progetto di qualità.

Da un lato l’impegno a realizzare un certo numero di carri secondo la miglior tradizione e con regole certe concordate in partenza, da sottoporre controlli in itinere da parte dell’ente su conformità e qualità tra progetti e opere in via di realizzazione; dall’altro la certezza di aver contribuito alla ricostruzione di una manifestazione storica ormai in declino da tempo, dietro un immediato riscontro economico per i carristi e i gruppi in maschera per le opere realizzate secondo il contratto.

La nostra proposta, ripresa ancora una volta, non è mai stata presa in considerazione, né contestata dagli amministratori. Piuttosto la decisione assunta in Consiglio va verso la direzione contraria, cioè quella di sancire la fine del tradizionale Carnevale Palazzolese.

Occorre, inoltre, chiarire un altro aspetto.

La commissione per il Carnevale è nata con Determina Sindacale (la n. 10 del 24 marzo 2014) ed esprime la scelta personale dei componenti da parte del Sindaco, senza consultare i gruppi e altri cittadini eventualmente interessati, probabilmente all’interno di un chiaro disegno politico.

Il Sindaco, abituato a gestire il Consiglio a colpi di maggioranza, in rispetto a precisi “ordini di scuderia”, è riuscito a far passare la proposta della commissione dallo stesso nominata.

In contestazione all’atteggiamento monocratico del Sindaco e della sua maggioranza, perpetrato durante l’intera seduta, al momento della discussione sul Carnevale, il sottoscritto e il consigliere Cappellani si sono assentati dall’aula.

La proposta di Cittadini attivi per Palazzolo

La proposta dell'Amministrazione Comunale

venerdì 17 ottobre 2014

Dichiarazione di voto su proposta di regolamento per le riprese audiovisive (16 ottobre 2014)

Oggetto: dichiarazione di voto su proposta di regolamento per le riprese audiovisive
È con rammarico e delusione che stasera ci troviamo ad affrontare un argomento delicato, a cui il gruppo “Cittadini attivi per Palazzolo” ha, più volte, dimostrato di tenere particolarmente, ovvero quello della regolamentazione del servizio per le riprese audiovisive.
Ne discutiamo con rammarico perché, come già affermato in Prima Commissione, l’auspicio era quello di poter avere la possibilità di affrontare questo tema in modo più sereno e ragionato, con la tempistica necessaria ad una valutazione approfondita.
Una valutazione non certo semplificata dal mancato coinvolgimento, all’interno della seduta di Commissione, di un funzionario comunale competente a dirimere eventuali dubbi normativi, nonostante il gruppo ne avesse fatto esplicita richiesta.
Durante la seduta sono state evidenziate varie carenze, quasi tutte giustificate grazie al rimando, per le disposizioni mancanti, al “Codice in materia di protezione dei dati personali.
Eppure è stato fatto notare che per evitare interpretazioni occasionali e personali, per un qualsiasi regolamento, è sempre preferibile che ci siano disposizioni chiare e non equivocabili. Meglio una disposizione menzionata più volte che una sottintesa!
Ne discutiamo, come già detto, anche con delusione. Una delusione scaturita dall’ennesima prova di forza esercitata da chi gestisce questo Consiglio.
Il regolamento è stato proposto alla Commissione quando era già nota la data della sua trattazione nel Consiglio odierno, paventando l’impossibilità di rinvii e proroghe, liquidando, di fatto, l’argomento, su cui si è discusso e litigato anche troppo nell’ultimo anno e mezzo, in appena un paio di giorni.
La delusione si tramuta in sdegno quando si riflette sul modo in cui viene, ancora una volta, mortificato il ruolo delle Commissioni Consiliari.
Si tratta di un organo regolamentare, chiamato ad esprimere pareri, pur non vincolanti, ma sicuramente indicativi, sugli argomenti da proporre alla trattazione negli ordini del giorno dei Consigli Comunali, in modo da rendere più agevole e, ove possibile condivisa, la discussione in aula.
Invece, per chi gestisce questo Consiglio Comunale, spesso in modo tutt’altro che imparziale, le Commissioni sembrano essere quasi un passaggio ininfluente e forse inutile, al punto da portare a chiedersi come mai non ne viene proposta addirittura la loro soppressione.
Le Commissioni hanno dei costi per la collettività, se le si ritiene inutili, allora tanto vale fare un dono ai cittadini e risparmiare sui gettoni di presenza e le spese accessorie che esse comportano.
Commissioni che ad oggi, vale la pena ricordarlo, sono presiedute, per palese scelta politica, da esponenti della maggioranza, a dimostrazione del fatto che le aperture che questa Amministrazione professa sin dal suo insediamento, sono sempre e solo state di facciata.
Riguardo al Regolamento in oggetto, si riscontrano molta confusione e parecchie lacune su vari punti.
Ad esempio, non risultano ben definiti le modalità e responsabilità per il trattamento dei dati e la localizzazione prevista, anche per ragioni fiscali, per gli enti terzi chiamati ad offrire il servizio all’esterno. Non si citano le opzioni per eventuali trattamenti economici e si riscontra l’assenza di requisiti minimi, anche di professionalità ed esperienza, per eventuali soggetti esterni.
Tutte qualità fondamentali per garantire una certa qualità ed equità del servizio e a rispettare, quindi, le premesse del Regolamento stesso.
Allo stesso modo, non si tiene conto dell’importanza di una registrazione del Consiglio nella sua totalità, preventivandone anche una parziale, che può essere, di fatto, soggetta a reinterpretazioni da chi la visiona separatamente dal resto. Così come non si disciplinano in modo chiaro le modalità di diffusione dell’elaborato.
Manca del tutto un riferimento alla proprietà delle immagini elaborate. Esse dovrebbero, di norma, costituire un patrimonio di questo Comune, in quanto divenire parte di un archivio storico degli atti comunali, così come lo sono già oggi i verbali delle sedute consiliari, a disposizione di eventuali verifiche, per attività amministrativa, ispettiva e anche giudiziaria.
Infine, sembra che la possibilità di trasmissione presso il Sito istituzionale e la gestione interna da parte del Comune del suddetto servizio, siano da considerarsi come eventualità di secondo piano. Sono previste sì, ma non in modo prioritario o privilegiato.
Eppure si riscontrano, in altri Comuni sicuramente più lungimiranti, casi di investimenti in impianti di videoregistrazione, che consentano l’utilizzo della Sala Consiliare non solo per le riprese di ogni Consiglio, ma anche per il suo stesso sfruttamento per eventi di altra natura. È poi lo stesso Comune a concedere l’uso delle immagini agli organi di stampa televisiva per necessità di cronaca.
Forse non si può pretendere che questa Amministrazione sia lungimirante, ma almeno ragionevole.
Pertanto si rinnova la richiesta già avanzata in Prima Commissione, ovvero di rinviare l’approvazione del Regolamento.
Al fine di evitare l’eventuale l’approvazione di norme non conformi alle disposizioni di legge o di regolamentazioni incomplete e carenti, il Gruppo ha già chiesto parere urgente, sul presente Regolamento, all’Ordine dei Giornalisti Sicilia e all’Assostampa Sicilia ed è tuttora in attesa di riscontro.
La richiesta è quella di attendere, per l’approvazione del Regolamento, il pervenire degli esiti attesi, invitando il Segretario Comunale, nel frattempo, a richiedere analogo parere all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.
Il Regolamento attuale dà l’impressione di essere stato realizzato ad hoc, per giustificare quella che in questo Comune è stata sinora una prassi, capace di suscitare il sospetto di non troppo velate logiche clientelari e di parzialità dei servizi proposti.
Le ambiguità riguardo all’attribuzione delle responsabilità per il trattamento dei dati e la mancata garanzia, per gli interessati a cui gli stessi dati si riferiscono, della possibilità di rivalersi per ogni singolo, eventuale, caso di abusi, soprattutto verso enti terzi affidatari del servizio, cui non viene richiesto alcun requisito professionale, né tantomeno alcun vincolo giurisdizionale al territorio italiano, portano alla naturale conseguenza di considerare ogni responsabilità a carico di chi è chiamato a mantenere l’ordine e il decoro, in modo imparziale, del Consiglio Comunale, ovvero al Presidente del Consiglio e a chi dovesse consentire l’approvazione del Regolamento stesso.
Palazzolo Acreide, 16 ottobre 2014

I Consiglieri

Oggetto: sospensione del procedimento sanzionatorio per mancato pagamento TASI (16 ottobre 2014)

Al Sindaco
del Comune di
Palazzolo Acreide
Al Presidente del Consiglio
del Comune di
Palazzolo Acreide
Oggetto: sospensione del procedimento sanzionatorio per mancato pagamento TASI
Considerate:
-       l’attuale stato di crisi economica, a cui sicuramente non può essere sottratta anche la nostra comunità;
-       le difficoltà evidenziate da molti cittadini nel rispettare la scadenza prefissata del 16 ottobre 2014 per il pagamento della prima rata della Tassa sui Servizi Indivisibili;
-       le problematicità evidenziate da alcuni patronati locali nell’assistere un cospicuo e probabilmente imprevisto numero di cittadini, soprattutto al seguito del cambio di normative riguardo ai modelli F24, in vigore dal 1 ottobre 2014, che impone ai privati il passaggio da intermediari.
Riconosciuta l’impossibilità di posticipare ulteriormente la scadenza del 16 ottobre 2014, deliberata da questo Consiglio con Regolamento analogo, senza provvedere alla comunque tardiva e, probabilmente impropria, variazione dello stesso;
Con le finalità di:
-       consentire un pagamento a più ampio respiro da parte dei cittadini in attesa di liquidità, prevista con l’arrivo degli stipendi e il pagamento delle pensioni mensili;
-       consentire agli stessi patronati la possibilità di assisterli in modo più approfondito e continuo.
Si chiede alle S. V.
Di differire l’applicazione dei procedimenti sanzionatori, per i cittadini che pagheranno l’imposta oltre la scadenza prevista del 16 ottobre 2014, ad una data non antecedente al 31 ottobre 2014.
Intendendo il provvedimento come comprensivo della situazione di grave crisi in cui imperversano diverse famiglie e imprese palazzolesi, a facilitare il lavoro degli intermediari che li assistono e volto a favorire anche la minor percentuale insolvenza possibile, si auspica il raccoglimento della proposta da parte dell’Amministrazione Comunale, già in data odierna.
Palazzolo Acreide, 16 ottobre 2014
I Consiglieri

martedì 30 settembre 2014

Oggetto: Prot. 341 P. M. – Rilascio copia verbale sopralluogo Cantiere edile per frigo macello (29 settembre 2014)

Al Sig. Sindaco
 del Comune di
Palazzolo Acreide
e P. C. Al Resp. VI Settore
 del Comune di
Palazzolo Acreide
Oggetto: Prot. 341 P. M. – Rilascio copia verbale sopralluogo Cantiere edile per frigo macello
In riferimento alla documentazione in oggetto pervenuta al gruppo consiliare “Cittadini Attivi per Palazzolo” si richiedono alla S. V., alcuni chiarimenti:
  • Si chiede di conoscere per quale ragione il sopralluogo, sollecitato già da questo stesso gruppo Consiliare in data 12 luglio 2013, durante l’Attività Ispettiva, come in altre occasioni successive, ed in ultimo luogo richiesto dall’on. Zito, parlamentare regionale del Movimento Cinque Stelle, in data 28 giugno 2014, è avvenuto solo in data 10 luglio 2014, con protocollo 340/P.M. del 22 agosto 2014.
  • A riscontro delle inadempienze constatate, quali sono state le sanzioni adottate.

Palazzolo Acreide, 29 settembre 2014

I Consiglieri

Oggetto: Proposta Atto di indirizzo – “Istituzione Unità di progetto finalizzata all’emissione dei provvedimenti repressivi e sanzionatori in materia di abusivismo edilizio (29 settembre 2014)

Al Sig. Sindaco
 del Comune di
Palazzolo Acreide
Al Segretario Generale
 del Comune di
Palazzolo Acreide
Oggetto: Proposta Atto di indirizzo – “Istituzione Unità di progetto finalizzata all’emissione dei provvedimenti repressivi e sanzionatori in materia di abusivismo edilizio
Nel marzo scorso il “Gruppo Cittadini attivi per Palazzolo” inoltrava alla S.V. una richiesta consistente in “Proposta atto di indirizzo – istituzione Unità di progetto finalizzata alla emissione dei provvedimenti repressivi e sanzionatori in materia di abusivismo edilizio”.
L’argomento non è stato ad oggi ripreso, né la richiesta risulta annullata.
Va dato atto che un riferimento verbale sull’argomento è stato formulato dal Presidente del Consiglio durante una seduta. Il Presidente riferiva della esistenza di due responsabili, i Responsabili dell’U.T.C. e della P.M.
L’esigenza della richiesta inoltrata nasce dalla necessità dell’applicazione di norme vigenti in materia di abusivismo edilizio, riportate nella proposta - atto di indirizzo, inoltrata a marzo 2014, sintetizzati nelle considerazioni di seguito, che vengono riproposte ed elencate, considerate le responsabilità in capo ai sindaci, ai segretari generali ed agli uffici preposti”.
  •  Considerate la Legge quadro n. 47/85, la L. R. n. 37/85 (norme in materia di controllo dell’attività urbanistico edilizia e applicazione della L. 47/85)), la circolare A.R.T.A. 28/11/98 prot. N. 52737/D.R.U. in merito di vigilanza e repressione, la L.R. n. 17/94  (obbligo dei Sindaci di individuare il responsabile il Responsabile dell’Unità organizzativa preposta al procedimento di repressione dell’abusivismo edilizio, secondo quanto previsto dall’art. 4 L.R.10/91), la circolare assessoriale 16/12/ 1994 n. 23, recante la necessità di azioni di tutela del patrimonio paesistico a fronte di  tante situazioni che si configurano in abuso edilizio;
  • Considerati la Legge n.142/90 art. 51 comma 3, la L. n. 127/97  art. 6 (recepito dalla  L.R. n. 23/98) e, in particolare, il D.P.R. n. 380/01 (art. 27) che dispone la “vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia” nel territorio comunale al fine di assicurare la rispondenza alle norme vigenti e che affida la responsabilità al Dirigente o Responsabile del competente Ufficio Comunale, che sostituiscono la tradizionale figura del Sindaco, quale organo responsabile della vigilanza e della repressione in materia edilizia;
  • Considerate le incombenze, di cui all’art. 31, c. 7, del DPR 380/01, in carico al Segretario Comunale;
  • Considerato, infine, che varie Amministrazioni sono state oggetto di diffida, da parte dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, per mancata emissione di provvedimenti repressivi e sanzionatori.
Da quanto sopra si rinnova la proposta al Consiglio di esprimere atto di indirizzo per la Giunta Comunale al fine di istituire presso il Comune di Palazzolo un’Unità di progetto intersettoriale finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di legge ed all’eventuale, emissione dei provvedimenti repressivi e sanzionatori in materia di abusivismo edilizio.
Al fine di favorire un rapido iter si allegano:
  • richiesta precedente del 21 marzo 2014;
  • copia delibera di Giunta dell’Amministrazione Comunale di Canicattini Bagni n. 5 del 21/01/2014 avente lo stesso oggetto della proposta.
Al Segretario Generale, considerata l’attività svolta anche nel Comune limitrofo, si chiede di valutare la bontà di quanto adottato dal Comune stesso, cogliendone le motivazioni che non sono determinate da situazioni contingenti di quel territorio ma da necessità di azioni preventive e di controllo. Si chiede successivamente di riferire in Consiglio.
È necessario per il nostro Comune dotarsi di detta Unità di Progetto, avendo sentore che qualcosa non funziona nel modo dovuto.
Palazzolo Acreide, 29 settembre 2014

I Consiglieri

Oggetto: Nota Prot. N. 5098 del 14.05.2011 del IV Settore LL. PP. (29 settembre 2014)

Al Sig. Sindaco
 del Comune di
Palazzolo Acreide
Al Presidente del Consiglio
del Comune di
Palazzolo Acreide
e P. C. Al Segretario Generale
del Comune di
Palazzolo Acreide
Oggetto: Nota Prot. N. 5098 del 14.05.2011 del IV Settore LL. PP.
Il Sindaco con nota prot. N. 6042 del 24 luglio 2014, di pari oggetto, ha invitato il Responsabile del IV settore a “voler disporre la riproduzione dei documenti/atti amministrativi richiesti da alcuni Consiglieri del “Gruppo Cittadini Attivi per Palazzolo” e riferiti all’autorizzazione citata in oggetto, prot. N. 5098.
Invita, altresì, il Responsabile “a volersi organizzare, insieme all’Assessore al ramo, per relazionare al C.C. sull’argomento, previo accordo con il Presidente del Consiglio “.
Ringraziamo il Sindaco per il doppio invito rivolto al Responsabile del IV settore, anche se ad oggi non ne risulta soddisfatto, da parte del settore interessato, nessuno dei due; né si è avuta alcuna comunicazione da parte della Presidenza del Consiglio, né da parte del Segretario, autorità preposta, anche, al regolare funzionamento degli uffici, compresa la sorveglianza per il mantenimento e la custodia degli atti e dei provvedimenti emessi dagli stessi.
È opportuno informare, brevemente, il Consiglio sull’evoluzione dei fatti.
Il riscontro del Sindaco nasce da specifica richiesta del Gruppo, datata 26/06/2014, che ha sempre ritenuto che le problematiche del frigo-macello in ultimazione nel territorio comunale (l’ultima variante prevedeva la consegna in questo mese di settembre!) si sono intrecciate in qualche modo, e per ovvi motivi di competenza e di autorizzazioni, con l’Ufficio tecnico competente.
La ricerca di un’autorizzazione comunale, a firma del precedente Responsabile del IV settore, in nome e per conto del Comune, non diede, al momento, i frutti sperati.
Si individuò la registrazione al protocollo comunale, precisamente al citato n. 5098 del 14/05/2011, ma non fu data l’opportunità di visionarla in quanto non presente, in copia, nei fascicoli del protocollo stesso. Né fu possibile reperirla, al momento, presso l’U.T.C.
Successivamente il Responsabile del IV settore ha fatto pervenire con nota prot. N. 4799 del 16 giugno 2014 l’autorizzazione n. 5098 del 14/05/2012 con allegata relazione tecnica
Nel confermare la ricezione dell’autorizzazione, a suo tempo mancante al protocollo del Comune e non reperibile al momento nell’Ufficio tecnico, si conferma la richiesta di tutta la modulistica prevista e considerata in premessa nel documento che ha determinato l’autorizzazione in questione.
Il Responsabile del Comune, geom. Bascetta, tra una serie di “considerato”, ne riporta due che sono l’oggetto della richiesta del Gruppo richiedente e del sollecito del Sindaco, che si riportano fedelmente:
  • -    (considerato) che nella fase di produzione del materiale, destinato all’utilizzo in altro sito, il responsabile del cantiere compilerà il modulo, da predisporre per ogni singolo viaggio, numerato progressivamente, contenente diverse informazioni tra le quali:
1.    Sito di provenienza delle terre e rocce di scavo ed estremi dell’autorizzazione;
2.    Sito di utilizzo/destinazione delle terre di scavo ed estremi della autorizzazione;
3.    Quantità in mc del materiale trasportato;
4.    Ditta che ha effettuato il trasporto;
5.    Data e ora di partenza per ogni trasporto;
6.    Accettazione del materiale da parte del responsabile di cantiere del sito di destinazione;
7.    Documenti di trasporto comprovanti il corretto conferimento presso il sito di destinazione della volumetria di scavo prevista in sede progettuale e regolarmente autorizzata.
  • -  (considerato) che tutti i documenti di trasporto dovranno comprovare il corretto conferimento presso il sito di destinazione della volumetria di scavo prevista in sede progettuale e regolarmente autorizzata
Si rinnova quindi la richiesta di tutte le informazioni, nessuna esclusa, riferite nei due “considerato” appena citati e, nel contempo, adeguata relazione in C.C. da parte del Tecnico responsabile e dell’Assessore al ramo.
Palazzolo Acreide, 29 settembre 2014

I Consiglieri

Oggetto: quesito art. 32 Statuto Comunale (29 settembre 2014)

Al Sig. Sindaco
 del Comune di
Palazzolo Acreide
Al Segretario Generale
Del Comune di
Palazzolo Acreide
Oggetto: quesito art. 32 Statuto Comunale
Dando seguito alla nota di del Segretario Generale n. 4775 del 13 giugno 2014, il Gruppo di opposizione ha inviato note di riscontro al Segretario stesso e, direttamente, ai responsabili del IV e del V settore, ponendo precise richieste di chiarimento.
Al primo, sostanzialmente si contestava com’era possibile rivolgere all’Assessore una semplice raccomandazione – per il futuro – deviando dalla richiesta formulata dall’ANAC, a seguito della rilevazione di un potenziale conflitto di interesse.
L’ANAC aveva richiesto al suo referente locale “chiarimenti in merito ai provvedimenti adottati da codesta Amministrazione in ordine all’edificazione dell’opera pubblica in questione, nonché, in particolare, alle iniziative adottate al fine di evitare ogni potenziale conflitto di interessi con riferimento alla segnalata circostanza che il direttore dell’opera pubblica risulta essere Assessore comunale ai lavori pubblici.
Richiedeva di iniziative ADOTTATE (sin dall’inizio del potenziale conflitto, per opportuna cautela) e NON DA ADOTTARE, come si configura nella semplice raccomandazione. Non si vuole insistere sulle posizioni e risposte date dal Segretario, a volte evasive, a volte fuorvianti, comunque non coerenti con le richieste dell’ANAC e del Gruppo di opposizione.
Desta preoccupazione e meraviglia il comportamento dei due funzionari.
Il Responsabile del V settore ha dato quasi immediato riscontro alla su menzionata nota scritta confermando quanto scritto nella nota precedente, dichiarando, ultimo comma, che “non si conoscono i soci della suddetta ditta”. A tal proposito non c‘è curiosità sulla composizione societaria della s.r.l., semplicemente si chiedeva, in merito al rilevato ”potenziale conflitto di interessi” rilevato dall’ANAC, se agli atti dell’Ufficio erano presenti pratiche di professionisti riferibili alla s.r.l. stessa.
Il Responsabile del IV settore vive in una repubblica autonoma e indipendente.
Ad oggi non ha risposto. Nella sua al Segretario (n. 4665) dichiara che “non esistono cause di incompatibilità… atteso che non risulta incarico professionale…”. Formula un giudizio che appartiene alla politica, al dirigente locale dell’ANAC, non ad un tecnico.
Quel “non risulta incarico professionale” è grave, reso probabilmente senza adeguati approfondimenti e ricerche.
Si può mai pensare che di un’opera pubblica costata 4,5 milioni di euro e che doveva essere consegnata in questo mese non risulti traccia nell’ufficio del IV settore? Siamo di fronte ad un’ennesima proroga?
Non è stato disposto alcun controllo di rito e di competenza nel corso degli anni nel cantiere, in territorio comunale, relativo ad un’opera pubblica di così rilevante importanza ed impegno di risorse pubbliche? Nemmeno a seguito di varianti che hanno interessato il territorio o di altre eventuali future?
Possibile che il Responsabile del IV settore non abbia riscontrato nel suo Ufficio la documentazione attestante le autorizzazioni concesse negli ultimi due anni dal suo predecessore geom. Bascetta, ovviamente con l’approvazione politica, tra le quali quella relativa  all’utilizzo delle terre di scavo (con allegate relazioni e planimetria) da destinare alla discarica di Timpa di Corvo, nella quale si evidenziano timbri e firme del responsabile  dell’allora IV settore e le firme e timbri professionali dei Progettisti/Direttori dei lavori del frigomacello? Esiste ancora questa documentazione?
Se sì, il IV settore la metta fuori e consenta al suo Responsabile di dare risposte adeguate e non affrettate.
Per quanto sopra, al Sindaco e al Segretario Generale, si chiede di intervenire per ottenere risposta dal Responsabile del IV settore su quanto richiesto nella nota del 9 luglio scorso, già indirizzata all’interessato e, per conoscenza al Segretario stesso, all’Assessorato Autonomie Locali, all’A.N.A.C. e al Comando Prov. della Guardia di Finanza.
Palazzolo Acreide, 29 settembre 2014

I Consiglieri

mercoledì 30 luglio 2014

Oggetto: interrogazione – via Padre Baglieri, zona Colleorbo (Consiglio Comunale del 30 luglio 2014)

Al Sig. Sindaco
 del Comune di
Palazzolo Acreide
Oggetto: interrogazione – via Padre Baglieri, zona Colleorbo
Con interrogazione del 12 luglio 2013 si chiedeva, tra l’altro, di rispondere sui seguenti quesiti esposti da cittadini residenti nella zona attigua alla via in oggetto:
·         se tutti i residenti si giovino di collegamento alla fognatura pubblica;
·         se sono presenti nella zona ed, in particolare, in detta via Padre Baglieri situazioni di scarico solo in fosse settiche o comunque situazioni di smaltimento non collegate alla fognatura pubblica.
Con nota di riscontro del 24 luglio 2013 prot. N. 6835 (riscontro ritenuto improprio in quanto sottoscritto dal solo responsabile del Servizio 5° e non, anche, dall’intestatario della interrogazione o dal suo Assessore delegato) il Responsabile del Servizio 5° rispondeva che:
“Tutte le abitazioni, facente parte della suddetta strada privata, sono regolarmente allacciati alla fognatura pubblica con tratti di fognature private” (Trascrizione letterale!)
Considerato che nuove informazioni pervenute confermano che in detta via persistono strutture residenziali non collegate alla fognatura pubblica e che alle stesse sarebbero, secondo un recente allarme, fonte di inquinamento della vicina fontana di Madonna delle Grazie, fontana a libero accesso e priva di avviso di eventuale non potabilità delle sue acque,
si chiede ulteriore verifica, con successiva Sua risposta scritta,
o dell’Assessore (e non a firma di altri soggetti se non sostenuta da quella di un responsabile politico) sui quesiti sopra rinnovati e si chiede, infine, se può essere confermato l’allarme di inquinamento della fonte di via Madonna delle Grazie, a cui continuano ad attingere tantissimi cittadini anche non palazzolesi.
Palazzolo Acreide, 30 luglio 2014
I Consiglieri