giovedì 28 gennaio 2016

Derive e derivati

Sono cresciuto nell'epoca d'oro del berlusconismo e del cuffarismo, quando ci insegnavano che far politica era soprattutto un modo per tutelare i propri affari e quelli di chi ti supporta.
Nel frattempo, il paese in cui vivevo era amministrato dalla stessa compagine di adesso, in continuità, ormai da quasi 20 anni. Gattopardescamente”, cambiano le facce, cambia il "portavoce", ma sono stati e sono rimasti sempre gli stessi.
Ho deciso di far politica per non allinearmi a tutto questo, perché sentivo di dover essere contro, di provare a fare qualcosa oltre al lamentarmi.
Perché credevo che il luogo in cui vivevo poteva essere diverso e migliore, perché i miei valori sono sempre stati diversi.
L'ho fatto anche discutendo e litigando con chi quel mondo lo sosteneva e che oggi si risveglia renziano (o grillino) e che magari si indigna pure.
Ho avuto solo due tessere di partito, l'ultima nel 2013 (ma i distratti, probabilmente non lo sanno).
Esperienze di cui vado orgoglioso, perché importanti per la mia crescita e consapevolezza politica.
Nessuna di queste apparteneva a quel mondo e… nemmeno al PD.
Sono state scelte, condivisibili o meno, per qualcuno, fatte sempre in assoluta libertà, spesso anche prima di chi poi mi ha seguito.
Scelte che hanno anche avuto il costo della rinuncia a proposte ben più "prestigiose".
È probabile che a plasmare una certa base ideologica possa aver contribuito l’appartenere ad una famiglia, sempre vissuta tra politica e sindacato, che aveva già avuto la soddisfazione di avere, prima di me, ben due consiglieri comunali al suo interno, con una profonda identità di sinistra.
E mi rendo conto che questo, spesso, diventa l’argomento preferito di chi, subdolamente, vuole minimizzare e mortificare quel che faccio, insultandomi e offendendomi la famiglia.
Perché per quanto bravi o pessimi si possa essere, qualunque risultato otterrai da solo, con certe pregiudiziali e capacità cognitive, ci sarà sempre qualcuno ti darà del raccomandato o ne attribuirà i meriti ad un supporto esterno.
Eppure posso, orgogliosamente, dire che non ho mai dipeso politicamente da nessuno, non ho mai avuto nessuna sudditanza verso gli “onorevoli” e posso anche permettermi di affermare di non aver mai utilizzato la politica per vantaggi personali o occupazionali, forse pagandone, al contrario, anche il prezzo.
Forse sono cose inutili da spiegare a chi mi conosce ed anche a qualche avversario, che credo di aver sempre trattato col dovuto rispetto.
Inutili da spiegare anche a chi giudicava SEL, la mia ultima scelta politica, come "troppo moderata", per poi ritrovarsi, anni dopo, alla guida della versione più conservatrice di quello che era il riferimento del centrosinistra locale.
Due anni e mezzo fa ho aderito ad un progetto politico civico, secondo le regole imposte dal sistema maggioritario. Un progetto promosso anche con l’immediata adesione del Partito Democratico di Palazzolo, con un proprio candidato.
Il circolo SEL, a cui appartenevo, mi ha chiesto lo sforzo di rappresentarlo in questa lista.
Chi c'era, sa che la decisione di accettare la proposta non è stata così scontata come qualcuno vuol far pensare. Ma mi ha dato la soddisfazione di essere stato l’unico candidato, tra quelli designati dai partiti in quella lista, ad essere stato effettivamente eletto.
Ho contribuito, quindi, ad offrire ai miei concittadini una proposta di governo alternativo a quello attuale, nei modi, nelle forme e nei contenuti.
Al progetto confluivano sicuramente esperienze diverse, legate insieme da un'unica idea, essere diversi e possibilmente migliori di chi ci governa.
Su questo i cittadini ci hanno dato fiducia, per questo ci troviamo in un gruppo consiliare di opposizione, con la doppia funzione propositiva e di controllo.
Una fiducia donataci per dimostrare che esiste un modo di amministrare diverso.
Il gruppo consiliare, a cui appartengo, ha sempre rispettato le origini e le appartenenze di ognuno, in coerenza col progetto stesso e nel rispetto di chi vi ha fatto affidamento.
Non saranno sicuramente mancati, in questi due anni e mezzo, degli errori, magari di inesperienza, ma il gruppo ha sempre cercato di rispettare il mandato elettorale.
Non abbiamo mai esitato a denunciare quanto di irregolare o controverso abbiamo riscontrato nell'attività amministrativa.
Abbiamo affrontato, esponendoci molto, forse più del dovuto, temi di natura ambientale, sul frigomacello, sul P.T.A., su alienazioni sospette, sulla tutela del bene archeologico e contro le lottizzazioni di c. da Serra Palazzo.
Battaglie i cui effetti, magari, si vedranno nel medio-lungo periodo e che, è imbarazzante da dire, il PD non ha MAI condiviso, né supportato, ma spesso AVVERSATO.
Mi viene da ripensare a quel “io non dipendo da te!”, urlato tempo fa, in un impeto di rabbia (si, ogni tanto succede anche a me), al consulente del Sindaco, in merito al suo “atteggiamento padronale”, prima che mi togliesse il saluto.
Oggi acquista un sapore diverso ed un valore più pesante.Prevaricare, senza avere i titoli,” – diceva Pasolini – “è fascismo”.
Se il #cambiaverso del residuale PD locale si concretizza nella disperata ricerca di attenzione e magari di un posto alla corte di Re Carlo, non serve demonizzare gli ex compagni di viaggio, c'è già un curriculum che parla da sé. Chiedete e vi sarà dato!
…complimenti per lo stile, vi qualifica!
P.S.: suggerimenti per la prossima volta: un buon grafico, un buon correttore di bozze (ahi, la punteggiatura!) e un ghostwriter un po’ più attento ed informato sullo stato delle cose.
A tal proposito, si segnala un’interrogazione, non mia, dal Consiglio Comunale del 26 giugno 2015, in cui si spiegano i dubbi sul concetto di “gratuità” di certi incarichi. Basta documentarsi!

Riflessioni sull'ultimo Consiglio (dal Consiglio Comunale del 23 gennaio 2016)

Voglio chiarire alcuni aspetti sui fatti avvenuti nell’ultimo consiglio, relativamente ad un mio intervento, divenuto, inconsciamente, oggetto di “lezioni di democrazia”, contro chissà quale atteggiamento vessatorio nei confronti della libertà del consigliere comunale.
Inconsciamente, per non conoscenza dei fatti, da parte di chi è intervenuto.
Il consigliere Gallo ed altri che sono intervenuti, sono persone attente, che democraticamente accettano il dialogo e con cui è piacevole interloquire, senza alterarsi in alcun modo.
Ho scelto di ascoltare, senza replicare, per non alimentare, in peggio, un clima giustamente teso, in cui tutti abbiamo preso atto di una scelta di campo, chiara e libera. Una scelta chiarificatrice per il buon lavoro di questo Consiglio.
Ritengo, tuttavia, sia opportuno conoscere la cronaca degli avvenimenti.
Prima della seduta, come consuetudine, il gruppo consiliare al quale appartengo ha tenuto una rituale riunione di pre-consiglio, con due opzioni in discussione sul tema principale della serata, cioè l’elezione del Presidente del Consiglio Comunale.
La prima, una scelta di protesta, significativa e piena di motivazioni, contro i metodi utilizzati dalla maggioranza, che sia io che i consiglieri Cappellani e Spada, avevamo già evidenziato nei nostri interventi.
Il metodo del concorso a premi, quello di attribuire le cariche a chi riporta più voti, che non mette necessariamente fra i requisiti la professionalità necessaria e le reali capacità amministrative; se ci sono, bene, se non ci sono, poco importa. Un operato, sin qui, che corrisponde a coprire necessità di lista e a consolidare opportunità “lavorative”, anche ventennali, in alcuni casi.
Quindi la nostra prima opzione era di confermare il Presidente uscente, accettando, per una volta, il vostro criterio. Il consigliere più votato alla massima carica.
Discutibile, ma sempre criterio era. Criterio tradito da parte vostra, come per tante altre cose. Tradimento nei confronti dell’elettorato.
Sarebbe stata, tuttavia, una protesta di difficile comprensione. Sarebbe divenuta motivo di spiegazioni e discussioni sull'interpretazione autentica, quindi un’inutile perdita ti tempo. Un distogliere l’attenzione da proposte e problemi più seri, legati al ruolo di opposizione.
La seconda opzione era quella di offrire un candidato credibile e preparato, scelto all’interno del Gruppo, nel caso, l’avv. Giulia Licitra. Candidatura accettata dall’interessata e condivisa dai presenti.
La consigliera Giardina, partecipando, in ritardo, alla riunione, ha appreso della decisione unanime del gruppo, chiarendo, tuttavia, che avrebbe votato per l’attuale Presidente Sigona, ma dichiarandosi disponibile a chiarire in Consiglio, luogo di massima espressione di libertà e risonanza, i motivi del voto. Cioè a rendere pubblico l’indirizzo della segreteria del partito, a cui risulta iscritta dal dopo elezioni.
I consiglieri del gruppo consiliare hanno preso atto serenamente (e l’interessata può testimoniarlo) della scelta e dell’impegno preso, non operando alcune pressione o critica alla decisione libera e convinta della consigliera Giardina.
La sua libertà di scelta risulta, quindi, salvaguardata e garantita.
Ciò significa che il mio intervento, come quello di qualsiasi altro componente del gruppo consiliare, era programmato. Ha dato l’opportunità di un chiarimento pubblico, su un fatto che determina, indubbiamente, un cambio del panorama politico di questo paese, che non poteva passare in sordina.
Nessuna rabbia o acrimonia nei confronti della consigliera Giardina, ma naturale presa d’atto della libera scelta operata e che determina una realtà politica nuova.
D’altronde, non è la prima volta che, per un motivo o per un altro, si sono registrati, negli anni passaggi di consiglieri da una parte all’altra. È uno degli aspetti fisiologici della politica locale.
Ne consegue che il Partito Democratico ha scelto di stare vicino alla maggioranza, avendo indirizzato in tal senso tutti i propri consiglieri.
Lo avvalora la scelta operata dal gruppo consiliare sul nome della consigliera Licitra, anch'essa con tessera PD. È stata un’opportunità tesa a garantire l’unità del gruppo stesso e, contemporaneamente, senza ledere le esigenze e le sopravvenute aspirazioni di partito.
Il terzo consigliere PD, dichiaratosi, giustamente, fiero di appartenere all’attuale maggioranza, per storia e convinzione, sarebbe stato ugualmente eletto, senza il minimo sospetto di defezione alcuna dei suoi.
Allo stesso (a Lei sig. Presidente) va il nostro apprezzamento per la chiarezza e la coerenza dimostrate, nonché una collaborazione disinteressata, nei momenti in cui si tratteranno argomenti di interesse collettivo.
La gioia del partito, pertanto, poteva essere ugualmente soddisfatta. Il vanto di avere, senza colpo ferire, conquistato una carica istituzionale prestigiosa poteva essere espresso, senza generare quei dubbi che oggi sono realtà, ovvero una nuova scelta di campo!
Un’analisi politicamente più attenta e maggiore esperienza nell’arte di praticare la politica, avrebbero suggerito il voto del quinto consigliere a favore della Licitra. Invece si è registrata la ferma - premeditata - volontà di rompere il gruppo di opposizione.
Si poteva, persino, capire un “aiutino” al Presidente neoeletto, solo se non avesse potuto contare su numeri certi.
Ma oggi la parte politica in questione ha scelto fra due candidati, propri iscritti e presenti in Consiglio, in continuità con la peggiore tradizione che già ha visto negli anni e nei in vari Consigli precedenti, la presenza di partiti con propri consiglieri in entrambi i versanti.
Frutto, indubbiamente, di assenza di linea ed analisi politica coerente ed in prospettiva, finalizzata al potere, in quanto tale.
Un partito, se tale è, per sua definizione rappresenta una parte, non più parti, appunto, per esclusivo interesse di potere, in virtù dei numeri acquisiti.
La conclusione di questo mio intervento, un augurio: amici come prima nel rispetto dei ruoli assunti.

Palazzolo Acreide, 23 gennaio 2016
Fabio Fancello

sabato 23 gennaio 2016

Richiesta accesso Consiglio Comunale al Frigomacello

Gruppo Consiliare
Cittadini attivi per Palazzolo

Al Sindaco
del Comune di
Palazzolo Acreide
Al Presidente del
Consiglio Comunale
del Comune di
Palazzolo Acreide
Oggetto: Richiesta accesso Consiglio Comunale al Frigomacello
Il quotidiano “La Sicilia”, il 9 gennaio 2016, riferisce di un incontro, avvenuto tra il Presidente dell’Agenzia di Sviluppo degli Iblei e il Commissario del Libero Consorzio, per definire – si legge – il “nodo del Frigomacello di Palazzolo”, la cui consegna, secondo le previsioni, era prevista entro la fine del 2015.
Secondo il Commissario manca solo il collaudo, sia tecnico che amministrativo. Dopo di che, un successivo incontro definirà le modalità di gestione, che – si legge – dovrà “essere territoriale” ed utile al “rilancio della zootecnia iblea e alla valorizzazione delle carni iblee”.
Premesso quanto sopra, entriamo nel campo prettamente amministrativo e politico del nostro Comune.
Da circa un ventennio le campagne elettorali hanno avuto come oggetto di rilievo la costosa opera del frigomacello. Tutti i contendenti hanno utilizzato l’argomento per far valere le proprie ragioni.
Oggi verrebbe da chiedersi quali sono “le ragioni” che sono state confermate dagli eventi.
Insomma, a chi va il merito di questa grande opera, fonte di giuste attese per il rilancio di tutto il territorio ibleo, grazie anche ad un investimento di denaro pubblico pari a 4,5 milioni di euro.
Chi ha seguito l’opera, indubbiamente, potrà vantarsi del buon operato per almeno altri 20 anni, soprattutto se la gestione rimarrà territoriale per il rilancio della zootecnia e delle carni iblee.
Prendiamo atto, nel leggere le conclusioni dell’incontro tra il Presidente della Agenzia e il Commissario, che il frigomacello sarà aperto a breve, non appena concluse le procedure di collaudo e di definizione della gestione.
Questo Consiglio Comunale ha la sorte e la fortuna, per continuità, di trovarsi al centro di quello che sarà un avvenimento storico: l’inaugurazione di una struttura basilare per il proprio territorio.
Si troverà ad essere, vuoi o non vuoi, la parte ospitante, per il solo fatto che l’opera è ultimata nel territorio comunale di Palazzolo.
Alla luce di questo ruolo imminente, riteniamo opportuno e necessario che le SS.VV, Presidente e Sindaco, si attivino, presso il Commissario del Libero Consorzio, per chiedere l’accesso al frigomacello dei componenti di questo Consiglio, per una sorta di visita istruttiva e di lavoro sul campo.
Considerato che l’opera, a quanto risulta, è completa, che non esistono, pertanto, motivi di sicurezza che impediscano la visita, e che la stessa si dovrà svolgere in presenza di tecnici responsabili del Libero consorzio, vi sollecitiamo, Sig. Presidente e Sig. Sindaco, affinché la visita in questione possa avvenire entro la prima decade del prossimo mese.
Nel ringraziare anticipatamente le SS.VV. per l’utile intervento di cui intenderanno farsi parte attiva, chiedendo di essere costantemente informati sull’ iter della richiesta, porgiamo auguri di buon lavoro.
Palazzolo Acreide, 23 gennaio 2016
I Consiglieri

mercoledì 13 gennaio 2016

Il PD e la Presidenza del Consiglio Comunale (nota del 13 gennaio 2016)



Il “saluto” compiaciuto del segretario del Partito Democratico palazzolese all’elezione di un proprio tesserato alla Presidenza del Consiglio Comunale, è un segnale di un’avvenuta mutazione politica, già in atto da qualche tempo.
Molteplici i percorsi politici condivisi con il PD negli ultimi anni, sempre in contrapposizione ad un ventennio amministrativo deleterio, mascherato da liste civiche di evidente collocazione nel centrodestra.
L’ultima esperienza risale alle Amministrative del 2013, in cui spiccava il nome dell’attuale segretario del PD cittadino, oggi consulente assicurativo del Sindaco (D. S. n.20 del 26/05/15), quale assessore designato nella lista “Cittadini attivi per Palazzolo”, in netta contrapposizione per idee, programma e progetti operativi a quella dell’attuale Sindaco.
La fuoriuscita dal partito del gruppo storico, per “incompatibilità ambientale” e in polemica con la linea di “utile collaborazione”, promossa dal segretario, verso gli avversari storici e l’annessione di figure di nota appartenenza filo-amministrativa, erano già stati segnali preoccupanti.
L’indicazione di voto del PD locale ai propri consiglieri aderenti, in favore del neoeletto Presidente Sigona, ufficializza un supporto, fino ad oggi inedito e, probabilmente, non necessario, all’Amministrazione Scibetta.
Tuttavia, è da ritenere coraggioso, apprezzabile e coerente il contributo della consigliera PD Licitra (proposta come candidato alternativo), che ha confermato la sua fedeltà al mandato, affidato dai cittadini alla lista “Cittadini attivi per Palazzolo”, di essere alternativi a “Noi per Palazzolo”, oggi lista di maggioranza, di cui il neoletto si è subito dichiarato, anche giustamente, parte attiva e figura storica ed identificabile.
Non finirà qui, probabilmente. C’è il sospetto che dietro l’atteggiamento “collaborazionista” ci siano le velleità, in verità, finora, espresse alquanto goffamente, di ottenere un’inclusione nella continuità dell’attuale maggioranza amministrativa, magari esprimendo un proprio candidato alla poltrona di Sindaco. Un volto nuovo, ma gradito all’attuale entourage della maggioranza, di garanzia per gli interessi, il mantenimento dello status quo e, quindi, di una perfetta continuità.
L’auspicio è quello che tale “svolta” non abbia il supporto e la condivisione dei vertici provinciali del partito, invitati piuttosto a fare chiarezza.
Ritengo che la fiducia accordataci dai cittadini meriti una corretta informazione su quanto avvenuto e che essa, insieme al ruolo di controllo e di alternativa che essi ci hanno attribuito, non sia barattabile con una medaglietta di cui, tra l’altro, non si ha neppure il merito, da esibire nei luoghi della politica provinciale.
Palazzolo Acreide, 13 gennaio 2016
Fabio Fancello
Consigliere Comunale di
“Cittadini attivi per Palazzolo”