Dal prossimo incontro
sul frigomacello di c.da Poi tra il Commissario del Libero Consorzio e i
Sindaci delle comunità interessate scaturiranno segnali certi sulla capacità
politica, o meno, di definire finalmente i criteri di individuazione dei
soggetti abilitati alla gestione di un’opera ormai completata.
Tantissime le polemiche
che, sin dall’inizio, l’hanno accompagnata.
Tra queste, molte non
si sono mai attenuate. L’allocazione in un sito non idoneo perché argilloso (causa
della prima variante all’apertura del cantiere); l’aumento smisurato delle
spese generali, fino a quattro volte superiori alle previsioni progettuali del
5%; varianti varie, ritenute necessarie dai progettisti, che, di fatto, hanno
determinato il ridimensionamento delle risorse destinate al completamento
funzionale della struttura (attrezzature, servizi vari, ecc.). Infine, un
presunto conflitto di interessi, negato dall’Amministrazione di Palazzolo, ma
individuato, oltre che dal gruppo di opposizione, anche dall’Autorità Nazionale
Anticorruzione.
Si auspica che
l’incontro possa definire, materialmente, chi dovrà dettare i criteri per
l’individuazione dei soggetti idonei alla gestione del mattatoio.
Considerati gli atti e
le opere realizzate, appare certo che non si potrà prescindere dalla
partecipazione del privato (cooperative agricole, possibilmente del territorio).
Tale necessità è dovuta ad una variante, che ha rimediato all’impossibilità,
accertata durante l’iter dei lavori, di dotare l’opera del depuratore
originariamente in progetto, sostituendolo con un impianto di fosse settiche.
Da essa i potenziali gestori/imprenditori agricoli dovrebbero poter trarre i
reflui per irrorare i propri terreni, se muniti di idonea certificazione.
Si tratterebbe dunque
di una gestione pubblico-privata, in quanto la parte pubblica, soprattutto in
avvio, è necessaria per contribuire a superare le carenze di attrezzature e
mezzi, nonché per una progettazione di competenza, idonea alla fruibilità di
eventuali fondi comunitari.
Confermo, quindi, che
la proposta, già avanzata in Consiglio, di una gestione affidata ad una
cooperativa, con la supervisione o partecipazione, secondo la legge, dei Comuni
dell’Unione, non ha alternative. È una scelta obbligata e condizionata da
quanto definito dalle varianti al progetto.
L’alternativa,
probabilmente assurda, sarebbe quella di restituire all’opera il depuratore
inizialmente progettato e finanziato (con ulteriori centinaia di migliaia di
euro).
Il gruppo, di cui
faccio parte, segue da tempo l’iter dei lavori di quest’opera costosissima. Ad
altri il compito di valutare a consuntivo il progetto portato a termine.
Sicuramente sarebbe una
beffa per il territorio se il frigomacello non dovesse diventare operativo, per
incapacità nel trovare una soluzione adeguata per la gestione e per il
superamento delle difficoltà iniziali. Per il bene del territorio l’opera va
completata e resa operativa.
Fabio
Fancello
Consigliere
Comunale
Gruppo “Cittadini attivi per Palazzolo”
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