venerdì 16 ottobre 2015

Nota su frigomacello del 14.10.15



Dal prossimo incontro sul frigomacello di c.da Poi tra il Commissario del Libero Consorzio e i Sindaci delle comunità interessate scaturiranno segnali certi sulla capacità politica, o meno, di definire finalmente i criteri di individuazione dei soggetti abilitati alla gestione di un’opera ormai completata.
Tantissime le polemiche che, sin dall’inizio, l’hanno accompagnata.
Tra queste, molte non si sono mai attenuate. L’allocazione in un sito non idoneo perché argilloso (causa della prima variante all’apertura del cantiere); l’aumento smisurato delle spese generali, fino a quattro volte superiori alle previsioni progettuali del 5%; varianti varie, ritenute necessarie dai progettisti, che, di fatto, hanno determinato il ridimensionamento delle risorse destinate al completamento funzionale della struttura (attrezzature, servizi vari, ecc.). Infine, un presunto conflitto di interessi, negato dall’Amministrazione di Palazzolo, ma individuato, oltre che dal gruppo di opposizione, anche dall’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Si auspica che l’incontro possa definire, materialmente, chi dovrà dettare i criteri per l’individuazione dei soggetti idonei alla gestione del mattatoio.
Considerati gli atti e le opere realizzate, appare certo che non si potrà prescindere dalla partecipazione del privato (cooperative agricole, possibilmente del territorio). Tale necessità è dovuta ad una variante, che ha rimediato all’impossibilità, accertata durante l’iter dei lavori, di dotare l’opera del depuratore originariamente in progetto, sostituendolo con un impianto di fosse settiche. Da essa i potenziali gestori/imprenditori agricoli dovrebbero poter trarre i reflui per irrorare i propri terreni, se muniti di idonea certificazione.
Si tratterebbe dunque di una gestione pubblico-privata, in quanto la parte pubblica, soprattutto in avvio, è necessaria per contribuire a superare le carenze di attrezzature e mezzi, nonché per una progettazione di competenza, idonea alla fruibilità di eventuali fondi comunitari.
Confermo, quindi, che la proposta, già avanzata in Consiglio, di una gestione affidata ad una cooperativa, con la supervisione o partecipazione, secondo la legge, dei Comuni dell’Unione, non ha alternative. È una scelta obbligata e condizionata da quanto definito dalle varianti al progetto.
L’alternativa, probabilmente assurda, sarebbe quella di restituire all’opera il depuratore inizialmente progettato e finanziato (con ulteriori centinaia di migliaia di euro).
Il gruppo, di cui faccio parte, segue da tempo l’iter dei lavori di quest’opera costosissima. Ad altri il compito di valutare a consuntivo il progetto portato a termine.
Sicuramente sarebbe una beffa per il territorio se il frigomacello non dovesse diventare operativo, per incapacità nel trovare una soluzione adeguata per la gestione e per il superamento delle difficoltà iniziali. Per il bene del territorio l’opera va completata e resa operativa.
Fabio Fancello
Consigliere Comunale
Gruppo “Cittadini attivi per Palazzolo”

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