Al
Presidente del Consiglio Comunale
del
Comune di Palazzolo Acreide
e p. c. Al Sindaco
Ai
Capigruppo di “Noi per Palazzolo”
e
“Cittadini Attivi per Palazzolo”
Desidero mettere questo Consiglio
Comunale a conoscenza di una vicenda che mi riguarda personalmente, tuttavia connessa
alla mia attività di Consigliere Comunale e, quindi, di rappresentante
istituzionale di questo Comune.
Una vicenda ormai pubblica, come sono
gli atti che la compongono, fortunatamente finita bene.
Due
premesse sono necessarie alla comprensione.
Nel giugno 2015 un Consigliere del mio
gruppo ha presentato un’interrogazione avente per oggetto degli incarichi
concessi dal Sindaco a tre professionisti definiti “impropriamente” a titolo
gratuito. Le ragioni di questo giudizio venivano ben spiegate nel testo
dell’interrogazione.
Si riconosceva, tuttavia, la
professionalità dei tre incaricati, ma si contestava la metodologia con cui
erano state effettuate le nomine che, secondo l’interrogante dovevano essere
fatte con i criteri di bando pubblico, pur nelle condizioni di gratuità. Uno dei
professionisti era il Segretario del Partito Democratico di Palazzolo, chiamato
come Perito ad assumere un incarico definito a titolo gratuito.
L’interrogante cercò di evidenziare che
la presunta gratuità dell’incarico si sarebbe comunque trasformata in un
vantaggio economico e professionale per un qualsiasi professionista, anche come
titolo acquisito da far valere nei confronti di altri colleghi dello stesso
ramo.
Nel gennaio 2016, a seguito del rimpasto
di Giunta, questo Consiglio ha eletto un nuovo Presidente.
Come certamente ricorderete, l’attuale
Presidente Sigona è stato eletto con i 11 voti, mentre la Consigliera Licitra,
candidata del gruppo Cittadini Attivi per Palazzolo ottenne 4 voti.
In quell’occasione, chiesi chiarezza
sulla vicenda, intendendo ovviamente un chiarimento di natura politica sul
perché la candidata del gruppo di minoranza avesse ottenuto 4 voti anziché 5.
Ricordo che ebbi anche uno scontro con il Consigliere Gallo e con altri colleghi
consiglieri.
Fu poi la Consigliera Giardina a
spiegare di aver votato per il Consigliere Sigona su indicazione del suo Partito
di riferimento, il Partito Democratico.
Oggetto del dibattito che ne scaturì fu
l’apparente allineamento del PD locale alla maggioranza consiliare e
sull’eventuale presenza dello stesso a sostegno della compagine amministrativa.
Certo, leggendo della sua candidatura a
Sindaco, Presidente Sigona, alcune delle riflessioni di quel periodo, oggi appaiono
quasi come profetiche.
Superate
le premesse, vengo ai fatti.
Chiusa la vicenda consiliare, il gruppo
Cittadini Attivi per Palazzolo (si badi
bene, il gruppo politico, non solo quello consiliare) scelse di pubblicare
un manifesto, in cui informava i cittadini di Palazzolo su quanto accaduto e
spiegava le riflessioni politiche maturate dal gruppo stesso.
Si faceva riferimento anche alle
indicazioni date, più o meno ufficialmente, dal PD di Palazzolo in favore dell’elezione
dell’attuale Presidente del Consiglio, menzionando anche la questione
dell’incarico gratuito.
Immediato fu il riscontro da parte del
PD locale, come è lecito accada in un normale clima di dialettica politica,
soprattutto quando si vuol far chiarezza su una questione.
Tuttavia, il contenuto del manifesto
sembrava più un attacco sul piano personale che un documento dal valore
politico.
Si cercava di raccontare la presunta
disgregazione della lista elettorale Cittadini attivi e del gruppo ad essa
connesso, e si tentava di spiegare la vicenda dell’incarico.
NESSUNA menzione o spiegazione sulla
vicenda dell’elezione del Presidente del Consiglio.
In compenso non sono mancate le offese
nei confronti del sottoscritto, della sua appartenenza politica e della sua
famiglia (situazione con cui, purtroppo, convivo
ormai da anni) e di un altro Consigliere Comunale, additato per aver
effettuato un’altra scelta di campo.
Ho preferito evitare, come invece mi era
stato suggerito da tanti, di dar seguito alla questione con un ulteriore
manifesto, anche perché ritenevo non avrebbe riscosso l’interesse di alcuno,
escluse le figure coinvolte, convinto che i problemi per i cittadini, è
evidente, sono altri.
Scelsi anche di non adire alle vie
legali, pur avendone, probabilmente, tutte le ragioni.
In compenso, come spesso ho fatto con la
mia attività consiliare in questi anni, ho deciso di riportare e commentare il
manifesto sul mio profilo personale Facebook, parlando della mia esperienza
politica sin dagli esordi, di ciò che sono stati i miei valori, di quel che intendevo
per il fare politica e della differenza di vedute con la segreteria PD sulla
situazione locale, guardandomi bene dal nominare o offendere alcuno.
I commenti, comparsi di seguito, sono
stati il pretesto per ricevere, una querela per diffamazione, la prima ricevuta
in vita mia.
La vicenda mi è stata notificata alla
fine del 2016, nei giorni precedenti il Referendum Costituzionale, e, lo
ammetto, mi ha amareggiato parecchio, perché aveva a che fare con il modo in
cui svolgevo il mio ruolo e la mia azione politica, che, in qualche modo, si
stava cercando di inibire.
Il mese scorso la questione è stata
definitivamente chiusa, dopo un ricorso ad una prima archiviazione, promosso
con insistenza dalla parte denunciante.
Il magistrato in Camera di Consiglio ha
disposto per l’archiviazione in maniera definitiva, considerando la vicenda nei
limiti di una democratica dialettica politica.
Riflessioni.
Cosa resta di questa vicenda?
Non ho ancora deciso se proseguire con
una controquerela o chiudere la questione qui.
Certo rimarrà un ulteriore tassello da
includere nella bella e difficile esperienza di questi 5 anni di attività
consiliare.
Quando 5 anni fa, in una campagna
elettorale che, permettetemi di dirlo, sembrava molto più vivace e concreta di
quella attuale, giravo per Palazzolo, incontrando le persone e chiedendo il
loro sostegno, lo facevo partendo da dei princìpi, che erano quelli di legalità
e sviluppo sociale ed economico per questa comunità, e da dei valori morali ben
definiti e, credo, evidenti.
Forte di un’esperienza politica che
ormai ha superato i 20 anni, costruita con delle idee e dei valori ben chiari
in testa, ho sempre cercato di rimanere fedele all’impegno assunto con quei
cittadini.
Ho scelto innanzitutto di rimaner
coerente con me stesso, orgogliosamente “dalla
parte sbagliata”, quella in cui c’è molto da spendersi e poco da spartire.
Gli scontri con la maggioranza e con la
Giunta sono stati anche molto accesi e animati, ma ho sempre cercato di evitare
la parola fuori posto, il turpiloquio, lo sbeffeggio e l’offesa sul piano
personale.
Posso tranquillamente dire di non aver
tratto vantaggi dal ruolo esercitato in questi anni, nemmeno a livello
economico.
Avevamo preso l’impegno con i cittadini
di rinunciare ai gettoni di presenza, poi per ragioni legate al bilancio
abbiamo deciso di farli comunque figurare tra le uscite.
L’utilizzo che ho fatto di quei soldi (per quanto si tratti comunque di somme
irrisorie) è stato sempre orientato a giustificare la mia attività
politica, coprendo le spese per i manifesti o per le bollette della luce nelle
sedi in affitto. Il resto ho scelto di devolverlo, anche se qualcuno mi ha
rimproverato per non averlo pubblicizzato a suo tempo, ad associazioni onlus
che ho ritenuto coerenti con i valori in cui credo e che non potranno
sicuramente restituirmi il “favore” sul piano elettorale.
Questo sarà l’ultimo o probabilmente il
penultimo Consiglio di questo mio mandato elettorale.
Non so se e quando ce ne saranno altri,
per me, in futuro.
Posso solo dire di aver vissuto questo
mandato come un vero servizio a questa comunità, cercando di svolgerlo nel modo
più disinteressato possibile.
La qualità di quanto detto e fatto la
giudicheranno gli altri, ma, con coscienza, so di aver fatto del mio meglio,
con le mie competenze e con tutti i miei limiti.
Ci aspetta una campagna elettorale in
cui, a sentire le voci che circolano, si prospettano circa 84 possibili
Consiglieri Comunali.
Spero che ognuno di loro sia cosciente
che sedere su questi banchi è una responsabilità seria, non una passerella dove
testare la propria popolarità, né un posto dove c’è una poltrona da scaldare,
né dove calare la testa perché qualcuno ci dice di farlo.
Credo che per svolgere l’attività di
Consigliere Comunale bisogna sempre essere in grado di prendere una posizione
sulle cose, di esporsi sulle questioni, di saper decidere e anche di capire
quando si è sbagliato, di comprendere e affrontare i problemi, anche di
denunciare gli eventuali illeciti riscontrati.
Questo equivale ad esporsi a critiche, a
volte anche gratuite, ma anche a qualche apprezzamento, a volte, purtroppo, a
pressioni e minacce o a situazioni surreali, come quella che mi è capitata.
Palazzolo
Acreide, 20 aprile 2018
Il
Consigliere Comunale
Fabio
Fancello
Nessun commento:
Posta un commento