“100
giorni per un reddito di dignità contro la povertà e le mafie”
Desidero innanzitutto ringraziare la rete associativa TILT!, di cui faccio anche parte, e il
Consigliere del XIII Municipio di Roma, Matteo
Manenti, per avermi fornito le bozze da cui ho ricavato l’ordine del
giorno.
Si tratta di un documento abbastanza lungo, che ho preferito non sintetizzare,
per consentire, a chi interessato, un approfondimento serio e completo della
tematica.
Quella dei 100 giorni per il reddito di dignità è una campagna nazionale
lanciata da Libera e dal Gruppo Abele, dando seguito allo impegno
storico per la giustizia sociale e consequenziale alla campagna denominata “Miseria Ladra”.
Alla campagna hanno già aderito 68.676 sostenitori, 169 parlamentari, diverse realtà
associative ed alcune organizzazioni
politiche, oltre ad un numero crescente di municipalità (Licata, Monterotondo, Udine).
Attualmente in Parlamento risultano depositate più proposte per
l’istituzione di un Reddito minimo o di
cittadinanza, con lievi differenze a seconda dei proponenti. Si tratta di
uno strumento che ha la finalità di assicurare ad ogni individuo una vita
libera, autonoma e dignitosa.
Si rivolge a tutte le persone residenti in Italia che vivono con un
reddito inferiore a 8000 euro annui,
presentanti domanda al CIP e che, allo stesso tempo, si impegnano ad accettare
proposte di lavoro in linea con la propria formazione, le esperienze passate o
le competenze.
Consiste in un assegno mensile di 600
euro, rivalutato annualmente sulla base degli indici ISTAT, ed ha la
finalità di favorire l’inserimento o il reinserimento attivo nel mondo del
lavoro, offrendo tutela contro l’esclusione sociale.
Va concesso ai singoli individui
e non alla famiglia, in quanto ha la finalità di garantire la libertà dei percorsi
esistenziali delle persone, dando spinta ad un nuovo modello di welfare, con
servizi di qualità e l’impegno delle istituzioni a tutti i livelli.
Quel che si chiede questa sera al Consiglio Comunale, unitamente ai
destinatari in epigrafe dell’o.d.g., è di deliberare un’adesione, a nome del
Comune di Palazzolo Acreide, all’appello per la calendarizzazione e, quindi,
approvazione del provvedimento.
Tale adesione non ha costi per
l’ente, chiamato comunque ad assumere l’impegno alla realizzazione sul
territorio di azioni di promozione delle tematiche oggetto della campagna,
quali legalità, lotta alla criminalità e promozione della coesione sociale, con
il coinvolgimento di associazioni, comitati, sindacati e movimenti ed a
pubblicizzare tale adesione sia sul sito istituzionale che attraverso i
consueti canali di comunicazione.
Palazzolo Acreide, 30 aprile 2015
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