Oggetto:
Carnevale a progetto – Proposta/Interrogazione
Solo fugaci riferimenti alla
edizione di quest’anno. Un grande “no comment!” e il rinnovo di una proposta,
preceduta da una breve premessa legata alla storia della manifestazione.
Uno studioso del Carnevale
palazzolese conferma le origini remote della manifestazione, legata ad una
antica e singolare processione durante la festa della Madonna Odigitria, nel
corso della quale le “ntuppatedde”,
donne mascherate e avvolte in ampi mantelli, “che - leggo - irrompevano in
mezzo alla processione sconvolgendola con il loro procedere a passo di musiche
trascinanti e a ritmi di danza”.
Ai primi del ‘900 le mani
sapienti degli artigiani arricchirono la manifestazione con la realizzazione di
pupi su carretti che percorrevano le vie della città - tutta in festa - quasi a
significare che nessuno può restare indenne dall’allegria e dal divertimento, a
conferma che la tradizione del carnevale itinerante risale nel tempo.
A partire dalla seconda metà
del secolo scorso il Carnevale ebbe un periodo di particolare fulgore. Grazie
ad un grande personaggio, animatore principe delle manifestazioni, estroso,
geniale, imprevedibile, irriverente e senza freni nel prendere di mira
personaggi locali: politici, clero, società civile.
Il maestro Turi Rizza, a cui
questa città dovrebbe intitolare una via o largo o mirati convegni di studio
nell’ambito del Carnevale. Personaggi ironici ed esilaranti, i suoi, in cui il
nostro si calava da attore principale. La sua arte e la genialità innata
trovavano sbocco nella costruzione di carri con allegoria sempre rinnovata e
nella realizzazione di splendide maschere. Un traino per altre maestranze.
Attorno a lui un nugolo di giovani allievi, coinvolti in scherzi, ma anche in
sapienti insegnamenti nel lungo percorso di realizzazione delle opere.
Con Vincenzo Guglielmino, “u scinziatu”, si arriva a un Carnevale
più moderno, pur legato rigidamente alla tradizione. Una tecnica più raffinata,
maggiori proporzioni delle forme trattate, giochi e movimenti meccanici sempre
più elaborati. Ricerca e trasposizione di altre esperienze. Il tutto realizzato
con il prodotto di base, la cartapesta a coprire le strutture rigide e trasferito
in mirabili carri incolonnati lungo il
percorso cittadino.
Vero è che il Carnevale nel
corso degli anni ha subito varie crisi, attribuibili a fattori diversi, non
certo a carenza di maestria dei costruttori, fedeli nel trasmettere l’arte
raffinata e nel mantenere viva e aggiornata la storia di un paese, da rinviare
di generazione in generazione.
Il momento di crisi, a
leggere la cronaca della storia recente, fu intuito dal suo predecessore che,
giustamente, dichiarava la necessità di un Manager
del turismo, a dirigere l’intero settore e, in questo, necessario a far risorgere
il Carnevale in crisi.
Lungimiranza contro
l’improvvisazione. Non se ne fece nulla, purtroppo!
Dalla premessa alla proposta.
Il programma elettorale di
Cittadini attivi sosteneva una proposta per il Carnevale.
Una proposta da tempo agli
atti di questo Comune, formalizzata anni fa da un gruppo politico che, per la
verità, la riprendeva da un’idea espressa, durante un incontro con i carristi,
dal precedente Sindaco, e poi, intelligentemente sviluppata dal gruppo.
La conferma, da parte
nostra, è stata avanzata in questo Consiglio in più occasioni.
La premessa è quella di un
intervento radicale, considerato il decadimento progressivo registrato da
alcuni anni, consolidato dall’ultima edizione.
Un intervento che prenda
atto delle macerie di un Carnevale, così com’è, improduttivo.
Un’inversione di rotta con
una proposta innovativa, coraggiosa nel ripartire da zero, con l'obiettivo del
ripristino e del mantenimento di tradizione e qualità.
Alla base della proposta il fattore
umano, senza il quale si rende inutile qualsiasi progetto collettivo.
Un Carnevale di tutti,
requisito per riacquisire e consolidare fiducia reciproca tra le parti: Amministrazione,
carristi, commercianti, operatori turistici, forze politiche e sociali.
Per raggiungere tale
obiettivo occorre, a nostro avviso, un progettista o un direttore artistico o un
manager esperto e un comitato di varia estrazione impegnati a ridisegnare, con
largo anticipo, il nuovo Carnevale.
Sulla base del budget
disponibile un Carnevale possibile, frutto di analisi e di valutazione dei dati in possesso, del contributo
spontaneo dei tanti studiosi ed esperti che in paese non mancano e dell’esperienza
acquisita dalle parti in anni di attività.
Cogliere con sapienza e
rispetto quanto di positivo e di buono può essere tratto dal passato.
Scelto il tipo di Carnevale,
occorre approntare un macro progetto, un contenitore, in cui collocare le
attività migliori e funzionali del nostro Carnevale.
Un progetto rispettoso del
budget a disposizione e che definisca gli obiettivi di qualità che, tramite
esso, si devono chiedere e pretendere dai partecipanti alle varie attività.
Un progetto fatto con il
contributo di idee d’esperienza e competenza, coerenti agli obiettivi
qualitativi, la cui realizzazione sia tracciabile lungo tutto il suo iter,
verificabile, in qualsiasi momento, in attuazione dei termini contrattuali,
dall’Amministrazione o per suo conto dal direttore/progettista e dal Comitato.
Varie fasi di controllo e di
verifiche ad avanzamento lavori. Singoli progetti (carri o gruppi mascherati,
attività collaterali) lasciati ad iniziativa e fantasia degli operatori, ma
seguiti, sostenuti ed indirizzati tecnicamente nell’ambito dei contenuti e
limiti fissati del macro progetto.
Le parti sottoscriverebbero
un vero e proprio contratto, come qualsiasi altro tra committente ed esecutore,
con garanzie e rispetto di impegni, basati su reciproco rispetto. Tempi di
esecuzione e spettanze economiche garantiti nei tempi previsti, nonché qualità
e coinvolgimento pieno. Un numero di carri ben definito, tutti di qualità, non
sottoposti per uno o due anni a concorso, col fine di ridare fiducia e stimoli
ai costruttori, legati, nel caso, al solo rispetto degli impegni.
Raggiunto l'obiettivo, negli
anni successivi, si possono percorrere altre strade, compreso quella del
concorso.
La proposta rafforza i
principi di qualità richiesti da un Carnevale storico, favorisce la trasparenza
e la razionalità della spesa di denaro pubblico, soddisfa la normativa fiscale.
L’idea del manager del
turismo è da riprendere, l’idea del direttore artistico può essere considerata una sua concreta derivazione ed una sua
anticipazione.
La proposta, in conclusione,
ha un percorso preciso: garanzia di qualità, spesa del denaro pubblico
trasparente al massimo, coinvolgimento di quanti interessati con condivisione
delle responsabilità. Niente può essere lasciato
alla improvvisazione.
Il turismo rifugge dalla pratica dal
last minute!
A
fronte degli esiti della recente edizione del Carnevale e della necessità di
favorire sul tema nuove forme di progettazione e di programmazione dell’evento,
si
chiede alla S.V.
·
Se
intende procedere, in tempo utile, (da subito, per il prossimo Carnevale) a
gettare le basi per la rinascita del Carnevale Palazzolese;
·
Se,
per tal fine, è sua intenzione aprire la collaborazione a tutta la
cittadinanza, evitando pregiudizi legati alla appartenenza, nell’individuazione
di soggetti capaci ed esperti in storia locale e tradizioni, in grado di
consentire una svolta decisiva al nostro Carnevale;
·
Se,
alla luce dei risultati, è favorevole a promuovere incontri con esperti, mirati
all’esame delle proposte pervenute o da ricevere, con l’obiettivo di definire
un macro progetto in cui sviluppare la forza delle esperienze positive della
storia del Carnevale Palazzolese.
P.S.: La presente, volutamente,
non vuole infierire sugli errori e sulle responsabilità legate agli stessi, tra
cui quelle politiche che sono di sua competenza. Come le altre interrogazioni,
intende porre una proposta con l’obiettivo dell’interesse generale, che ha
bisogno solo della volontà politica per essere realizzata.
Palazzolo Acreide, 30 aprile 2015
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