sabato 2 maggio 2015

Carnevale a progetto – Proposta/Interrogazione (dal Consiglio Comunale del 30 aprile 2015)

Oggetto: Carnevale a progetto – Proposta/Interrogazione
Solo fugaci riferimenti alla edizione di quest’anno. Un grande “no comment!” e il rinnovo di una proposta, preceduta da una breve premessa legata alla storia della manifestazione.
Uno studioso del Carnevale palazzolese conferma le origini remote della manifestazione, legata ad una antica e singolare processione durante la festa della Madonna Odigitria, nel corso della quale le “ntuppatedde”, donne mascherate e avvolte in ampi mantelli, “che - leggo - irrompevano in mezzo alla processione sconvolgendola con il loro procedere a passo di musiche trascinanti e a ritmi di danza”.
Ai primi del ‘900 le mani sapienti degli artigiani arricchirono la manifestazione con la realizzazione di pupi su carretti che percorrevano le vie della città - tutta in festa - quasi a significare che nessuno può restare indenne dall’allegria e dal divertimento, a conferma che la tradizione del carnevale itinerante risale nel tempo.
A partire dalla seconda metà del secolo scorso il Carnevale ebbe un periodo di particolare fulgore. Grazie ad un grande personaggio, animatore principe delle manifestazioni, estroso, geniale, imprevedibile, irriverente e senza freni nel prendere di mira personaggi locali: politici, clero, società civile.
Il maestro Turi Rizza, a cui questa città dovrebbe intitolare una via o largo o mirati convegni di studio nell’ambito del Carnevale. Personaggi ironici ed esilaranti, i suoi, in cui il nostro si calava da attore principale. La sua arte e la genialità innata trovavano sbocco nella costruzione di carri con allegoria sempre rinnovata e nella realizzazione di splendide maschere. Un traino per altre maestranze. Attorno a lui un nugolo di giovani allievi, coinvolti in scherzi, ma anche in sapienti insegnamenti nel lungo percorso di realizzazione delle opere.
Con Vincenzo Guglielmino, “u scinziatu”, si arriva a un Carnevale più moderno, pur legato rigidamente alla tradizione. Una tecnica più raffinata, maggiori proporzioni delle forme trattate, giochi e movimenti meccanici sempre più elaborati. Ricerca e trasposizione di altre esperienze. Il tutto realizzato con il prodotto di base, la cartapesta a coprire le strutture rigide e trasferito in mirabili carri incolonnati lungo il percorso cittadino.
Vero è che il Carnevale nel corso degli anni ha subito varie crisi, attribuibili a fattori diversi, non certo a carenza di maestria dei costruttori, fedeli nel trasmettere l’arte raffinata e nel mantenere viva e aggiornata la storia di un paese, da rinviare di generazione in generazione.
Il momento di crisi, a leggere la cronaca della storia recente, fu intuito dal suo predecessore che, giustamente, dichiarava la necessità di un Manager del turismo, a dirigere l’intero settore e, in questo, necessario a far risorgere il Carnevale in crisi.
Lungimiranza contro l’improvvisazione. Non se ne fece nulla, purtroppo!
Dalla premessa alla proposta.
Il programma elettorale di Cittadini attivi sosteneva una proposta per il Carnevale.
Una proposta da tempo agli atti di questo Comune, formalizzata anni fa da un gruppo politico che, per la verità, la riprendeva da un’idea espressa, durante un incontro con i carristi, dal precedente Sindaco, e poi, intelligentemente sviluppata dal gruppo.
La conferma, da parte nostra, è stata avanzata in questo Consiglio in più occasioni.
La premessa è quella di un intervento radicale, considerato il decadimento progressivo registrato da alcuni anni, consolidato dall’ultima edizione.
Un intervento che prenda atto delle macerie di un Carnevale, così com’è, improduttivo.
Un’inversione di rotta con una proposta innovativa, coraggiosa nel ripartire da zero, con l'obiettivo del ripristino e del mantenimento di tradizione e qualità.
Alla base della proposta il fattore umano, senza il quale si rende inutile qualsiasi progetto collettivo.
Un Carnevale di tutti, requisito per riacquisire e consolidare fiducia reciproca tra le parti: Amministrazione, carristi, commercianti, operatori turistici, forze politiche e sociali.
Per raggiungere tale obiettivo occorre, a nostro avviso, un progettista o un direttore artistico o un manager esperto e un comitato di varia estrazione impegnati a ridisegnare, con largo anticipo, il nuovo Carnevale. 
Sulla base del budget disponibile un Carnevale possibile, frutto di analisi e di valutazione dei dati in possesso, del contributo spontaneo dei tanti studiosi ed esperti che in paese non mancano e dell’esperienza acquisita dalle parti in anni di attività.
Cogliere con sapienza e rispetto quanto di positivo e di buono può essere tratto dal passato.
Scelto il tipo di Carnevale, occorre approntare un macro progetto, un contenitore, in cui collocare le attività migliori e funzionali del nostro Carnevale.
Un progetto rispettoso del budget a disposizione e che definisca gli obiettivi di qualità che, tramite esso, si devono chiedere e pretendere dai partecipanti alle varie attività.
Un progetto fatto con il contributo di idee d’esperienza e competenza, coerenti agli obiettivi qualitativi, la cui realizzazione sia tracciabile lungo tutto il suo iter, verificabile, in qualsiasi momento, in attuazione dei termini contrattuali, dall’Amministrazione o per suo conto dal direttore/progettista e dal Comitato.
Varie fasi di controllo e di verifiche ad avanzamento lavori. Singoli progetti (carri o gruppi mascherati, attività collaterali) lasciati ad iniziativa e fantasia degli operatori, ma seguiti, sostenuti ed indirizzati tecnicamente nell’ambito dei contenuti e limiti fissati del macro progetto.
Le parti sottoscriverebbero un vero e proprio contratto, come qualsiasi altro tra committente ed esecutore, con garanzie e rispetto di impegni, basati su reciproco rispetto. Tempi di esecuzione e spettanze economiche garantiti nei tempi previsti, nonché qualità e coinvolgimento pieno. Un numero di carri ben definito, tutti di qualità, non sottoposti per uno o due anni a concorso, col fine di ridare fiducia e stimoli ai costruttori, legati, nel caso, al solo rispetto degli impegni.
Raggiunto l'obiettivo, negli anni successivi, si possono percorrere altre strade, compreso quella del concorso.
La proposta rafforza i principi di qualità richiesti da un Carnevale storico, favorisce la trasparenza e la razionalità della spesa di denaro pubblico, soddisfa la normativa fiscale.
L’idea del manager del turismo è da riprendere, l’idea del direttore artistico può essere considerata una sua concreta derivazione ed una sua anticipazione.
La proposta, in conclusione, ha un percorso preciso: garanzia di qualità, spesa del denaro pubblico trasparente al massimo, coinvolgimento di quanti interessati con condivisione delle responsabilità. Niente può essere lasciato alla improvvisazione.
Il turismo rifugge dalla pratica dal last minute!
A fronte degli esiti della recente edizione del Carnevale e della necessità di favorire sul tema nuove forme di progettazione e di programmazione dell’evento,
si chiede alla S.V.
·      Se intende procedere, in tempo utile, (da subito, per il prossimo Carnevale) a gettare le basi per la rinascita del Carnevale Palazzolese;
·      Se, per tal fine, è sua intenzione aprire la collaborazione a tutta la cittadinanza, evitando pregiudizi legati alla appartenenza, nell’individuazione di soggetti capaci ed esperti in storia locale e tradizioni, in grado di consentire una svolta decisiva al nostro Carnevale;
·      Se, alla luce dei risultati, è favorevole a promuovere incontri con esperti, mirati all’esame delle proposte pervenute o da ricevere, con l’obiettivo di definire un macro progetto in cui sviluppare la forza delle esperienze positive della storia del Carnevale Palazzolese.
P.S.: La presente, volutamente, non vuole infierire sugli errori e sulle responsabilità legate agli stessi, tra cui quelle politiche che sono di sua competenza. Come le altre interrogazioni, intende porre una proposta con l’obiettivo dell’interesse generale, che ha bisogno solo della volontà politica per essere realizzata.
Palazzolo Acreide, 30 aprile 2015

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